Anche Moni Ovadia agli «Incroci sonori»

Jazz, cinema, fotografie e personalità della cultura. Un mese di eventi per un'unica manifestazione, Incroci sonori, all'insegna della contaminazione tra le arti e dell'accettazione dell'altro e del diverso.
A dare il via alla rassegna al teatro Dal Verme, il 21 febbraio, sarà il vernissage degli scatti del fotografo Francesco Truono. Il 27 febbraio Moni Ovadia darà il via al ciclo di incontri dal titolo Parole incrociate. Cinque i gruppi jazz che si esibiranno: il Trio Rosemberg (il 5 marzo), la band di Eric Legnini (il giorno 7), il Pink Freud Trio (il 12), i Gaia Cuatro (il 19) e Kurt Rosenwinkel (il 21). Inedita, invece, la collaborazione fra la giovane rassegna e lo storico «Festival del cinema africano, d'Asia e d'America latina».
Una scelta non casuale, come spiega il direttore del Dal Verme, Massimo Cecconi, in quanto «il sottotitolo della manifestazione quest'anno sarà "Nessuna paura". Nessuna paura, è il nostro invito, di affrontare ciò che è nuovo, sconosciuto e diverso. Il jazz nasce come incrocio tra più culture, è una musica trasversale che unisce diverse esperienze all'insegna della libertà».
E proprio ai più famosi jazzisti immortalati sul palcoscenico è dedicata la mostra fotografica di Truono. «Un punto di partenza - rivela - per raccontare la nostra società.

Come mi è capitato l'anno scorso, andando al New Orleans Jazz Festival, dove sotto i riflettori ho visto soltanto musicisti bianchi, mentre i ragazzi neri pulivano i gabinetti. Almeno nel mondo del jazz, mi sarei aspettato più solidarietà». Fra le personalità coinvolte anche Cecilia Chailly, arpista, scrittrice e pittrice, che ha sempre coltivato gli "incroci" tra arti.

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