(...) Quando alla manifesta incapacità di individuare un progetto alternativo si supplisce con la via giudiziaria e con tentativi di spallate mediatiche, la sinistra cede sul punto della tenuta democratica e si avvia sulla strada della legittimazione di modi di contestazione che sconfinando nella violenza, prima scritta, poi verbale ed ora fisica, avallando un pericoloso presupposto: contro gli avversari tutto è lecito. Lo stesso che i cattivi maestri del '68 assursero a presupposto ideologico per il terrorismo rosso.
Gli episodi scorsi avvenuti nella cornice delle manifestazioni per i 150 dell'unità d'Italia hanno un'aggravante molto significativa, si compiono in un momento nel quale, tutti, sinistra compresa, richiamano il Paese al più alto senso di responsabilità.
Le parole del Presidente Napolitano sono suonate alte e forti nel condannare ogni faziosità e chi si è voltato dall'altra parte non sono stati i Leghisti, ma i forcaioli che da Loano a Roma hanno usato la violenza per contestare l'avversario politico. Il Pdl non si farà spaventare dalle bravate di qualche violento che sfugge al dibattito per nascondersi dietro i tentativi di intimidazione.
Reagiremo compostamente, ma con fermezza, nessuno speri di fare tacere chi si batte per la libertà, siamo consapevoli che lottiamo per tutti, difendendo così anche la libertà di chi oggi ci aggredisce.
*Coordinatore regionale Pdl
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