Anche il segretario dell’Udc ligure sceglie il Popolo della Libertà

Anche il segretario dell’Udc ligure sceglie il Popolo della Libertà

È uno stillicidio. L’Udc perde un pezzo al giorno, se non di più. Ieri (pardon, ufficialmente oggi) ha perso anche il suo segretario regionale e il coordinamento ligure. Anche Sergio Cattozzo ha detto addio a Pierferdinando Casini. Il vincitore del recente, sofferto, contestato congresso ligure ieri era a Roma. E mette subito le mani avanti: «C’ero sì, ma solo per lavoro, nessun appuntamento politico, per carità». Inutile insistere. L’addio al partito che ha rotto con il resto del centrodestra è cosa fatta, ma lui, Cattozzo, frena. Sempre ufficialmente: «Non posso dire nulla, ho convocato per domani (oggi, ndr) il comitato regionale che mi ha eletto - si trincera -. Mi sembra corretto parlare prima con gli amici della nuova situazione del partito, confrontarsi. Poi decidere». Poi decidere? Quando? Il segretario regionale dell’Udc, praticamente già ex, si lascia scappare che sì, «venerdì (domani, ndr) terrò una conferenza stampa per spiegare le scelte». Scelte che quindi ci sono, e valgono una notizia.
Via i due consiglieri regionali Nicola Abbundo e Matteo Marcenaro, via (è notizia di ieri) Giuseppe Campagna, presidente del consiglio comunale di Ventimiglia, via la metà del direttivo regionale a partire dal vice presidente Giampaolo Fracchia che aveva dato le dimissioni tra i primi, via dalle liste tutti coloro che hanno retto le sorti del partito in questi anni per fare spazio a chi resta vicepresidente del consiglio regionale in quota maggioranza (e non ha ancora annunciato la costituzione del gruppo Udc in via Fieschi). Via anche gli elettori? Molti degli eletti, cioè di coloro che i voti li hanno presi e portati nelle casse del partito di Casini e Cesa, giurano di sì. Anche perché proprio oggi, di fatto, l’esecutivo regionale si scioglierà per assenza quasi totale di componenti. Ma dove andranno gli orfani dello scudo incrociato (con la vela)? Lo stesso Fracchia si dice «vicino all’associazione dell’onorevole Vito Bonsignore, ma pur con qualche distinguo, perché se si tratta di aderire a un nuovo partito, quello che sta nascendo con il Popolo delle Libertà, non ci saranno problemi», altrimenti amici come prima. Nel senso non politico del termine, cioè, fuori dai giochi.

Insomma, chi non riconosce e non si riconosce più nell’Udc, guarda solo al Pdl e al modo in cui aderirvi. La strada dell’associazione di Bonsignore, del Partito popolare europeo, è quella che seguirà anche Cattozzo. Ma lo dirà «venerdì». Domani.

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