da Roma
Non cè pace per la Chiesa in Polonia: nuove rivelazioni sui casi di collaborazionismo con il regime comunista puntano il dito contro larcivescovo Juliusz Paetz, che dal 1978 al 1983, come addetto dellanticamera pontificia, è stato una delle persone più vicine a Giovanni Paolo II, prima di essere travolto e costretto alle dimissioni, nel marzo 2002, perché accusato di molestie sessuale su alcuni seminaristi. Era previsto che il libro scritto dallex cappellano di Solidarnosc padre Tadeusz Zalewski con il nulla osta del cardinale Stanislaw Dziwisz, un volume interamente dedicato al clero dedito allo spionaggio (8 vescovi e circa 130 fra monsignori e semplici sacerdoti), provocasse un terremoto. Non si immaginava, però, che avrebbe coinvolto ancora una volta prelati vicinissimi a Karol Wojtyla.
Secondo le prime anticipazioni, rese note dalla casa editrice Znak a una settimana dalluscita del volume in libreria e pubblicate ieri in Polonia dai quotidiani Gazeta Wyborcza e Rzeczpospolita, monsignor Paetz sarebbe stato inquadrato tra gli informatori dellSb (Sluzba Bezpieczenstwa), la polizia segreta comunista. Dopo dieci anni di tentativi andati a vuoto (dal 1968 al 1978), alla fine i servizi sarebbero riusciti a trasformare Paetz in «contatto informativo» affidandogli lo pseudonimo di «Fermo». Nei rapporti dellSb non si escludeva che il prelato potesse però trasmettere anche delle informazioni «ispirate dal Vaticano». In ogni caso - come ha sottolineato don Zalewski, lautore del libro che mette in piazza nomi e attività del clero collaborazionista - nei rapporti non si parla di comportamenti di Paetz che potessero essere oggetto di ricatto.
Queste rivelazioni colpiscono infatti un arcivescovo il cui nome è già stato infangato. Giunto a Roma come addetto della segreteria del cardinale polacco Wladyslaw Rubin, nel 1976, durante il pontificato di Paolo VI, Paetz era entrato nellanticamera pontificia, vale tra i prelati che assistono il Papa durante le udienze. Giovanni Paolo II, eletto nellottobre 1978, se lo ritrova accanto e lo tiene con sé fino alla fine del 1982, quando lo nomina vescovo di Lomza. Proprio in questo periodo, vissuto a fianco del pontefice, il prelato ha dunque collaborato con la polizia segreta, così come facevano - stando ai documenti usciti dallIstituto per la memoria nazionale - anche il domenicano Konrad Heymo, organizzatore dei pellegrinaggi dei polacchi a Roma (anche lui ben conosciuto nellentourage papale) e padre Mieczyslaw Malinski, compagno di seminario e amico di Wojtyla, nonché suo primo biografo.
Promosso nel 1996, sempre da Giovanni Paolo II, quale arcivescovo di Poznan, allinizio del 2002 monsignor Paetz ha ottenuto la ribalta della cronaca, dopo che il rettore del suo seminario, Tadeusz Karkosz, gli avrebbe impedito lingresso rinfacciandogli di aver insidiato in più occasioni alcuni seminaristi. Il caso era già noto a Roma. Alcuni mesi prima, infatti, la Santa sede aveva inviato un visitatore apostolico per indagare.
Era stata Wanda Poltawska, la dottoressa amica del Papa, ad avvertire Wojtyla della gravità della situazione chiedendogli di prendere provvedimenti contro larcivescovo. Da parte sua Paetz si è sempre dichiarato innocente, ma alla fine di marzo di quellanno, è stato costretto a dimettersi e da allora non ha più incarichi.
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