Roma

Ancora liste d’attesa record: otto mesi per fare un’ecografia

Lazio, liste d’attesa record. Per una mammografia al seno servono oltre otto mesi, stessi tempi per un’ecografia dell’addome. I dati, ancora inediti, sono contenuti nell’ultimo dossier del Codici, Centro per i diritti del cittadino. L’Osservatorio di Ivano Giacomelli ha monitorato i tempi delle liste di attesa della Regione Lazio nei mesi di Febbraio e Marzo 2010, riscontrando situazioni più che allarmanti. Specie per ecografie, risonanze, tac, le prenotazioni a volte sono praticamente impossibili.
Per legge i tempi sono di trenta giorni per le visite ambulatoriali, sessanta per le prestazioni diagnostiche per immagine. Ma la maggior parte delle prestazioni, avverte il Codici, sforano il tetto in tutte le Asl del Lazio. E non di poco.
Ma ecco il dettaglio. Le prenotazioni che seguono sono riferite al mese di febbraio 2010. Esofagogastroduodenoscopia: nella Asl Roma G (poliambulatorio di Zagarolo) il tempo di attesa è di 347 giorni, quasi un anno. Una vita. Eppure si tratta di una prestazione sanitaria urgente, necessaria. Un po’ meglio (158 giorni) va nella Asl Viterbo (ospedale di Tarquinia), ma si sale sempre di tre volte oltre i limiti di legge. L’esame, va sottolineato, serve a individuare un possibile tumore, in questi casi molto subdolo perché non si avvertono complicanze finché non è troppo tardi.
Anche per la Tac (tomografia computerizzata) del capo, senza e con contrasto, occorre armarsi di santa pazienza. Nella Asl RmF (ospedale Padre Pio da Pietralcina, Bracciano) bisogna aspettare 146 giorni, nella Asl Viterbo (ospedale Belcolle) 79. Molto più lunga l’attesa per un’ecografia dell’addome completo, sopra e sotto: Asl Rm A (polimbulatorio Sant’Anna) 113 giorni; Asl Rm B (ospedale Cartagine) 216 giorni; Asl Rm C (ospedale Acismom del Sovrano Ordine di Malta) 120; Asl Rm D (poliambulatorio Pascarella) 103; Asl Rm E (Salus Infirmorum) 195; Asl Rm F (poliambulatorio Ladispoli) 181; Asl Frosinone (Isola Liri) 178; Asl Latina (ospedale Terracina) 132; Asl Viterbo (Civita Castellana) 161. Il record si tocca nella Asl Rm G (ospedale Palestrina), dove per questa ecografia servono ben 247 giorni. Ai malati serve una pazienza da far invidia a Giobbe. Non diversamente vanno le prenotazioni fatte a marzo. Per una mammografia bilaterale (2 proiezioni) occorrono 270 giorni nella Asl Roma B (ospedale Sandro Pertini), 109 giorni al Policlinico Casilino, 226 giorni all’ospedale di Alatri (Frosinone). Tempi biblici. La piaga delle liste d’attesa, il cui abbattimento era definito «priorità essenziale» fin dal Piano sanitario 1998-2000 di Badaloni, continua insomma a essere il vero tallone d’Achille della sanità laziale. Per fronteggiare la situazione, il Codici avanza due proposte. La prima è l’integrazione nel circuito Cup di prenotazione telefonica di tutte le strutture che erogano servizi sanitari. Oltre agli ospedali ed agli ambulatori, gestiti direttamente dal Servizio regionale, quindi devono rientrarci, secondo l’associazione, anche le strutture private accreditate. La seconda proposta riguarda il meccanismo dell’intramoenia.
«L’attuale gestione dell’attività professionale intramuraria - afferma il Codici - contribuisce decisamente all’allungamento dei tempi d’attesa. Le ragioni sono note, sostiene l’associazione, considerato che la legge 120/2007, riferendosi espressamente al conflitto d’interessi, stabilisce la necessità di prevenire situazioni di concorrenza sleale.

Occorre pertanto rivedere la gestione dell’attività intramoenia, subordinandone la concessione al conseguimento effettivo della riduzione delle liste di attesa, come vuole la legge».

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