da Bari
Il primo operaio si è sentito male e si è accasciato, gli altri hanno tentato di salvarlo: si sono calati uno alla volta per cercare di strapparlo alla morte ma non ce lhanno fatta, sono stati tutti stroncati dalle esalazioni di zolfo che aveva invaso la cisterna. Lultima strage del lavoro è avvenuta ieri a Molfetta, settantamila abitanti, sessanta chilometri a nord di Bari, dove quattro operai hanno perso la vita nellazienda Truck center, unimpresa che si occupa di parcheggi, attrezzature e impianti. Le vittime sono il titolare della ditta, Vincenzo Altomare, 64 anni, Guglielmo Mangano, 44 anni, Luigi Farinola di 37 anni e Biagio Sciancalepore di 22 anni. Un quinto operaio, Michele Tasca, 20 anni, è ricoverato in gravi condizioni allospedale di Monopoli: è sopravvissuto solo perché si è fermato sulla scaletta. È successo alle tre e mezzo del pomeriggio. Nel giro di pochi minuti la cisterna si è trasformata in una trappola mortale e non ha dato scampo agli uomini scesi là dentro, tutti rimasti intossicati. Li hanno trovato uno accanto allaltro, uniti nellestremo tentativo di salvarsi. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri. Sono scattati i soccorsi. Nello stesso tempo sono cominciate le indagini, la procura di Trani ha aperto uninchiesta, gli investigatori stanno ricostruendo la dinamica della tragedia. Secondo i primi accertamenti, le vittime non indossavano le maschere con i respiratori, ma gli investigatori per il momento si mantengono cauti. Lazienda è specializzata nelle operazioni di particolari tipi di lavaggio.
Gli operai si sono messi al lavoro sulla grande autocisterna profonda quattro metri di color verde militare: hanno utilizzato grandi spazzole rotanti, acqua e detersivo; tutto sembra procedere regolarmente, dopo circa mezzora uno dei degli operai è salito sulla scaletta e si è avvicinato alla botola di apertura: forse si è calato per controllare il lavoro, forse ha perso lequilibrio ed è caduto: una volta finito allinterno è stato avvolto dalle esalazioni di zolfo; gli altri lo hanno chiamato senza ricevere risposta, hanno capito che stava succedendo qualcosa di grave e sono intervenuti: non ci hanno pensato due volte, in due hanno preso le funi e sono scesi là sotto, pronti al sacrificio per cercare di tirarlo fuori. Ma non hanno avuto il tempo di far nulla. Contemporaneamente, il titolare dellazienda ha avvisato il 118, poi ha deciso di intervenire anche lui: è sceso nella cisterna, è rimasto intossicato, non è più riemerso. Una strage silenziosa, senza boati né fiammate. I soccorritori non hanno potuto fa nulla per impedire la tragedia: quando sono intervenuti, gli operai erano già morti. Là vicino cera un altro giovane dipendente, Michele Tasca, ventanni: le sue condizioni sono apparse subito molto gravi, è scattata la corsa in ospedale, è stato trasportato nel reparto rianimazione di Monopoli, i medici dicono che si salverà. La cisterna è stata posta sotto sequestro.
I carabinieri hanno avviato accertamenti per verificare le misure di sicurezza. «Aspettiamo lintervento dei militari del Noe e del Nucleo ispettorato del lavoro», dice il comandante provinciale, Gianfranco Cavallo.
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