Banche d’affari e agenzie di rating molto prudenti, se non pessimiste, sul tema auto. Nelle ore in cui Nissan annuncia, entro il prossimo anno, 20mila tagli nel mondo e la Gm di Rick Wagoner altri 10mila tra i suoi colletti bianchi, già a partire dal 2009, Jp Morgan suggerisce di non investire nei titoli che fanno capo a gruppi automobilistici. Nella lista nera della banca d’affari finiscono Fiat, Psa Peugeot Citroën e Renault, tutti costruttori accomunati da problemi di capacità produttiva. Jp Morgan, inoltre, ritiene che anche il Lingotto necessiti di aiuti diretti da parte dello Stato (come è avvenuto in Francia a favore di Renault e Psa) e di sostegni industriali quantificati in almeno 1-2 miliardi. La stessa Fiat, in proposito, è in attesa che Unicredit, Intesa Sanpaolo e Crédit Agricole accendano il semaforo verde a una linea di credito tra 1 e 3 miliardi di euro. La reazione della Borsa, dimenticando i benefici in arrivo dal piano incentivi, è così tornata a punire Fiat: il titolo ha perso il 4,95%, a 4,46 euro, facendo peggio dello Stoxx europeo del settore.
Da parte sua il numero uno di Psa, Christian Streiff, all’indomani del prestito di 3 miliardi ricevuto dall’Eliseo, ha annunciato di aspettarsi «un 2009 terribile, con un calo dei ricavi del 20%, e un 2010 difficile». Streiff, che la stampa francese darebbe in bilico perché accusato da alcuni esponenti della famiglia Peugeot di non aver predisposto un piano orientato alle alleanze, si è scagliato contro le banche colpevoli di aver chiuso i rubinetti del credito, costringendo i produttori a presentarsi all’Eliseo con il cappello in mano.
Intanto, alle considerazioni per nulla positive di Jp Morgan, si aggiungono quelle dell’agenzia di rating Fitch che, descritto il 2009 come «anno nero», ha messo sotto osservazione il giudizio di Fiat a fine gennaio per un possibile declassamento. Il rischio per il Lingotto è che «possano risultare insufficienti le misure per compensare possibili peggioramenti oltre il 2009». Lo stesso discorso vale per Psa e Renault, entrambe con outlook negativo. Per l’agenzia, che a gennaio ha declassato Daimler, Volkswagen «è la meglio posizionata tra i rivali europei per far fronte alle attuali condizioni del mercato», anche se è sotto creditwatch negativo a fronte dell’intenzione di Porsche di salire di oltre il 75% nel gruppo di Wolfsburg.
Ancora tagli per Gm: 10mila entro l’anno
L'anno nero delle quattro ruote. A gennaio la Cina supera gli Usa e diventa il primo mercato. Streiff (Psa) attacca il credito
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.