Andrianopoli, giornalista e monsignore

Nell’anniversario della morte (avvenuta a Genova il 3 settembre 1991) è doveroso ricordare la vita e le opere di un arguto e coraggioso giornalista, monsignor Luigi Andrianopoli, già direttore del quotidiano cattolico «Il Nuovo Cittadino», con molti altri incarichi in favore della cristianità e della sana politica quotidiana. Andrianopoli, è stato iscritto all’ordine del Giornalisti liguri come professionista dal 1942. Un ottimo compendio della sua vita è racchiuso in un articolo di Giulio Venturino pubblicato proprio sul Settimanale Cattolico.
Luigi Andrianopoli fu stretto collaboratore del cardinal Siri il quale lo nominò, in tempi non facili, direttore del quotidiano cattolico «Il Cittadino» poi divenuto «Il Nuovo Cittadino» dopo il secondo conflitto mondiale.
Il monsignore, dotato di un’intelligenza fine, grazie a una tenace autodidattica arrivò ai più alti livelli del mondo culturale del suo tempo. Secondo di nove figli, Luigi Andrianopoli nasce a Struppa il 21 gennaio 1906 da G.B. Andrianopoli e da Caterina Baghino. A soli 11 anni entrò in seminario ritrovandosi in classe proprio Giuseppe Siri. Ordinato sacerdote il 2 giugno del 1928, fu dapprima curato a Genova Voltri; poco dopo a Sampierdarena, dove si dedicò soprattutto all’educazione dei giovani.
Cominciò a collaborare con pubblicazioni di tipo religioso con Padre Agostino Gemelli, dedicandosi agli studi liturgici. Da Sampierdarena Don Andrianpoli passò come curato a Sturla.
Il cardinale Boetto, lo notò e lo volle nella redazione de «Il Cittadino». Nel 1940, dopo le dimissioni di don Badino, l’arcivescovo Siri gli affidò anziché una parrocchia proprio la direzione del giornale. Il quotidiano cattolico prese nuovo vigore e conquistò nuovi lettori soprattutto grazie ai commenti brevi ma toccanti de «Il Semaforo», e divenne una lettura piacevole, presente in ogni questione di interesse comune. Assumendo posizioni coraggiosissime contro corrente sulla battaglia in quel periodo storico contro l’imperante sciovinismo, con una lucida lungimiranza. Per i suoi meriti monsignor Andrianpoli nel 1950 è stato immesso tra «I Camerieri Segreti di Sua Santità». Aderì all’Unione Stampa Cattolica Italiana. Affermava che per i cattolici l’informazione è senza possibilità di equivoci la stessa coscienza della verità.

Nel 1965 lasciò la direzione del quotidiano cattolico nominato da Siri alla Direzione Arcivescovile per le attività culturali responsabile della chiesa di S. Marta, diventato «motu proprio» Monaco dell’Eucarestia.
La sua luce è tramontata in silenzio il 3 settembre 1991. Il suo ricordo è vivo ancora oggi.

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