Questo santo celtico del VI secolo era figlio di Caw, principe di Cowllg. Quest'ultimo era stato spodestato e cacciato dalle sue terre. Si era perciò stabilito a Twrcelyn, nell'isola di Anglesey, sulle coste del Galles. Aneurino era detto in gaelico Euryn e in sassone Gildas, e fu padre di un altro santo, Gwinoc. Aneurino era soprannominato Mechdeyrn Beirdd, che vuol dire «capo dei bardi» (i bardi erano i cantastorie-guerrieri delle saghe celtiche). Sappiamo che venne fatto prigioniero nella battaglia di Caltraeth, che fu combattuta in un anno compreso tra il 572 e il 580 (secondo altri, tra il 586 e il 603) dai gallesi, da una parte, contro i coalizzati sassoni, pitti e scoti. Aneurino, recuperata la libertà, cantò le vicende dello scontro nel poema «Gododin». In esso si celebravano le virtù belliche dei gallesi e si attribuiva la sconfitta in quell'occasione a un eccesso di sidro. Ora, poiché per sbronzarsi col succo fermentato di mele occorre che se ne bevano parecchi litri, l'episodio ci fornisce uno spaccato delle abitudini militari dei tanto decantati (da alcuni) guerrieri celtici dell'Alto Medioevo.
Evidentemente accortosi dell'imbarazzo che la cosa poteva procurare nell'ascoltatore astemio, Aneurino sentì l'esigenza di celebrare la virtù della continenza in un altro poema, l'«Englynion y Misoedd» (poi tradotto in latino come «Mensium Odarum»), nel quale si spiegava che la moderazione nel bere può far vincere le battaglie. Dopo la prigionia, Aneurino andò a farsi monaco a Llancarfan, sotto la direzione di s. Cadoc. Aneurino morì per un colpo di scure di un tal Edin.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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