Non c'è campo in cui le teorie umane siano entrate più in conflitto: «gli opposti si attraggono», «chi s'assomiglia si piglia», e un perpetuo ondeggiare tra una tendenza e l'altra alla ricerca del mistero, avvincente, eterno, della compatibilità tra l'uomo e la donna.
Sono sicure del fatto loro le femmine del «diamante mandarino». Un uccello da canto che cinguetta nei cieli del Sudest asiatico. Un gruppo di scienziati dell'Università di Exceter (Regno Unito) ha condotto un esperimento su 150 esemplari, pubblicato dalla rivista Ethology che svela risultati sorprendenti. Il gentil sesso del diamante mandarino trascurerebbe completamente le qualità estetiche e il fantasioso corteggiamento del maschio: l'unica urgenza, ai fini dell'accoppiamento, è avere un buon carattere. O almeno, un carattere simile al proprio. Le affinità elettive tra questi uccelli sono l'unico magnete nelle scelte sessuali. Quale femmina avventurosa, in una specie d'uccello tanto esotica e appassionata alle melodie, avrebbe potuto legarsi a un maschio pigro o affetto da «fobie sociali»? Le «donne», tra i diamanti mandarini, opteranno per «uomini» inclini al rischio e affascinati dai segreti della natura.
Le caratteristiche condivise sarebbero il primo indice di una complicità longeva e proficua tra amanti. Sì, perché non è affatto detto che nella savana la vita di coppia sia un fatto occasionale, e che tutto sia affidato alla promiscuità e ai fluttuanti umori degli animali che la abitano. I ricercatori sono sempre più convinti che molte specie di mammiferi tendano a scegliersi e congiungersi per anni interi: spesso, anche per garantire alla prole un'educazione strategica, basata su una salda intesa tra madre e padre, della quale i cuccioli più vulnerabili (alla pari dei cuccioli d'uomo) hanno molto bisogno.
Ma sul fatto che nella fauna non si sprechi tempo, per individuare dove e come braccare la propria «anima gemella» non ci sono dubbi. Una ricerca della Cambridge University spiega che le scimmie, addirittura, «fiutano» i candidati all'accoppiamento. La loro premura è evitare disastri genetici legandosi a compagni sessuali ad essi strettamente correlati. Questa specie (parente prossima dell'uomo e sempre ricca di sorprese) sarebbe quasi «narcotizzata» dalla fragranza naturale del proprio concubino: un parametro romantico ma a rigor di scienza che, sulla scia cinematografica di Scent of a woman, garantisce una più sana prosecuzione della specie.
E le femmine del diamante mandarino non sono le uniche a scegliere da protagoniste il loro «promesso». Le alci - dice la Idhao State University degli Stati Uniti - sono addirittura capaci di «manipolare» i loro spasimanti. Come? Enunciando dei singolari lamenti, il cui scopo è incitare un maschio o l'altro nel bel mezzo dello scontro fra rivali sessuali. La femmina d'alce fa un tifo languido e scatenato per il maschio che preferisce.
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