Nostro inviato a Sanremo
Anna Tatangelo è stata l’unica diva di questo Festival. Ci è arrivata da favorita e ha mantenuto la posizione per tutte le serate, alternando esibizioni piene di pathos a piccole gag come quella di ieri, quando ha offerto a Chiambretti un mini paio di sneakers in sostituzione di quelle che ha utilizzato per tutte le puntate. Insomma, la Tatangelo, circondata da un entourage faraonico e gentilissimo, è stato il lato glamour del Festival, che per lei è il quinto nonostante abbia solo ventun anni e sia perseguitata da una mitragliera gossipara come raramente si vede in Italia. La sua storia con Gigi D’Alessio. I suoi atteggiamenti riservati. La sua bellezza fatta apposta per le invidie. E così Anna Tatangelo si è ritrovata quasi triste alla vigilia della finale, forse perché su tanti giornali è uscita un’immagine che non è la sua.
Tatangelo, forse tutto questo è il risultato di una vittoria troppo annunciata. Persino dagli scommettitori.
«Lo so che dirlo fa ridere, ma a me della vittoria interessa fino a un certo punto. Quando si viene a Sanremo tutto può accadere. Ad esempio Vasco arrivò ultimo ma poi fece un successo clamoroso. Io sono solo contenta di aver cantato bene, era questo l’obiettivo che avevo prima di partire».
Però è stanca.
«Il solito stress di queste esibizioni. Chi può eliminarlo?».
Adesso a chi dedica la sua fatica.
«Senz’altro alla mia famiglia. Ma anche al mio Gigi D’Alessio. L’idea della canzone è stata sua, lui mi ha aiutata in ogni momento, ci ha creduto fino in fondo».
La canzone è dedicata a un suo amico gay, Claudio. Lui le aveva consigliato di stare tranquilla.
«Ha avuto ragione. Tutto è andato come ci aspettavamo.
Allora aveva fatto bene a rinunciare alla tv e al cinema che la inseguono da anni.
«Senz’altro, la musica è la mia vita. E giornate come queste lo dimostrano».
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