«Annata incredibile Ora finiamo il lavoro»

Signor Guidolin, domani sera è tempo di Champions, cosa le bolle dentro?
«È un momento particolare e bellissimo. Per me è l’esordio e la prima volta non si scorda mai. La sensazione che provo è unica e irripetibile e questo è il premio per una stagione incredibile dell’Udinese. Il giusto coronamento per tanti sforzi».
L’Arsenal nelle sette sfide dirette con le italiane, non è mai stato eliminato. Come la mettiamo?
«Mi vien voglia di dire che una prima volta c’è per tutto, ma è troppo banale. È ovvio che siamo sfavoriti nel pronostico, ma daremo tutto perché questo preliminare lo sentiamo molto. E poi ci sarà il ritorno al Friuli e la cosa ci galvanizza».
Patron Pozzo si è dichiarato soddisfatto del sorteggio. Lei è d’accordo?
«Rispetto le opinioni di Pozzo, ma c’erano anche altri avversari nella griglia delle cinque migliori da evitare e noi abbiamo preso la più forte. E poi i preliminari di oggi sono ben più duri e difficili di qualche anno fa e peggio di così non poteva andarci».
Niente Fabregas e Nasry, Van Persie fermo un turno, Walcott e Diaby ko, Clichy se n’è andato al City, i tifosi sul piede di guerra, anche Wenger squalificato: insomma, questo Arsenal è un cantiere aperto.
«Li ho visti pareggiare col Newcastle e Walcott è entrato nel secondo tempo. Ma basta scorrere la formazione per trovare nomi eccellenti, superiori ai nostri».
Anche l’Udinese è cambiata senza Sanchez, Inler e Zapata.
«È la nostra filosofia, far crescere i giovani e poi lanciarli, anche perché così facendo la società riempie il portafoglio. Noi vogliamo far bene, affronteremo i preliminari con questa rosa e poi, col mercato ancora aperto, penseremo cosa fare anche in base al risultato con l’Arsenal».
I nuovi acquisti Danilo in difesa e Floro Flores al fianco di Di Natale basteranno?
«No, sono arrivati loro due , poi Fabbrini, Barreto, Doubai, Sissoko e Neuton, ma non bastano. Anche noi siamo un cantiere, anche se più piccolo, ancora aperto».
Domani a Londra rivedremo la sua solita Udinese champagne?
«Magari fosse così. Purtroppo ogni anno qualcosa, tanto o poco, viene cambiato. È la filosofia che non cambia mai, perché noi ci mettiamo umiltà e coraggio. I nostri osservatori sparsi per il mondo ci segnalano subito i talenti che andiamo a prendere come abbiamo fatto nel passato con ottimi risultati. Allora viene il difficile perché bisogna integrarli in un progetto di crescita. Devo ammettere che le cose stanno andando bene e anche in questa stagione ne vedremo di belle perché l’Udinese ha tante potenzialità ancora inespresse».
Allora altri Sanchez e Inler pronti per il grande salto?
«Non voglio far nomi, ma la nostra caratteristica è proprio quella di scoprire e lanciare campioni. E non possiamo smentirci».
Conoscendola, si direbbe che lei vuole sbancare l’Emirates Stadium, Dico bene?
(Risata)«Non annuncio mai niente, non faccio proclami perché non è nelle mie abitudini.

Siamo consapevoli della forza dell’Arsenal e della difficoltà della gara. E poi a nessuno piace perdere in partenza, men che meno a me che ho finalmente raggiunto il grande obiettivo della Champions, un sapore al quale mi piacerebbe abituarmi».

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