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I contatti più recenti, il "brutto giro" e quella frase sui social: le ultime ore di Aurora Livoli a Milano

La giovane aveva frequentato spesso Milano nell'ultimo periodo e qui pare fosse entrata in contatto con ragazzi "difficili": si cerca ora di rintracciare le ultime chiamate

I contatti più recenti, il "brutto giro" e quella frase sui social: le ultime ore di Aurora Livoli a Milano
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La donna trovata senza vita a Milano nel cortile di un palazzo in via Paruta, nella zona nord della città, è Aurora Livoli, comparsa di casa lo scorso 4 novembre in provincia di Latina. Poco più di 20 giorni dopo aveva detto ai suoi genitori di stare bene ma di non voler far rientro e poi aveva fatto perdere definitivamente le sue tracce, tanto che i genitori hanno sporto denuncia di scomparsa il 10 dicembre. "Siamo preoccupati perché Aurora frequenta brutte compagnie", hanno detto i genitori al momento della denuncia e già il 10 dicembre, quando si sono presentati dai carabinieri, avevano ipotizzato che potesse trovarsi a Milano. Tuttavia, le indagini sono ancora in corso per capire quando la ragazza possa essere arrivata in Lombardia, chi possa aver incontrato e, soprattutto, con chi ha trascorso le ultime ore di vita.

L'ipotesi dei genitori era fondata su fatto che la ragazza in passato aveva già frequentato Milano e aveva stretto delle conoscenze con altri giovani "difficili", che pare l'abbiano ospitata anche in passato nelle sue permanenze a Milano. Nelle ultime immagini di Aurora, dietro di lei si vede un giovane alto e con i capelli ricci e le forze dell'ordine sarebbero vicine anche alla sua identificazione. Sono riprese a breve distanza dal cortile, dove sembra sia lei a guidare lui. Quindi, spariscono dall'inquadratura e diverso tempo dopo è solo lui a ripassare da quella strada. "Il suo è stato un allontanamento senza traumi, anzi quasi romantico. Se ne era andata di casa senza soldi, senza un cambio, ma alla base non c’erano stati litigi o problemi. La sua è una famiglia benestante, aveva tutto", ha spiegato Massimo Basile, zio di Aurora. Il papà della ragazza, che è stata adottata in tenerissima età, è il titolare di un laboratorio odontotecnico molto conosciuto a Monte San Biagio, in provincia di Latina, mentre la mamma è un architetto.

"Ho Lucifero dentro di me", si legge nella biografia del profilo Instagram. I tormenti di Aurora erano noti in famiglia, già in passato si era allontanata da casa ma vi aveva sempre fatto ritorno. Questa volta, invece, la situazione è apparsa subito diversa ai genitori. Tutte le piste sono aperte ma una di quelle più probabili vede la morte come conseguenza di un'aggressione. I residenti di via Paruta hanno raccontato che quelle zone vengono spesso utilizzate come rifugi appartati di fortuna e quando la ragazza è stata ritrovata era mezzo svestita, con la biancheria intima accanto al corpo, come se fosse stata rivestita velocemente.

L'ipotesi è che possa non essere morta nel cortile ma che possa essere stata portata lì in un secondo momento. Sarà ora fondamentale rintracciare i numeri di telefono contattati dalla ragazza nelle ore precedenti e successive alle immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza

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