Comodato duso gratuito e messa in liquidazione di un ente, pubblico o privato che sia, mal si conciliano tra loro. Peggio è quando a fare da spettatori alloperazione ci sono i dipendenti che attendono fiduciosi decine di migliaia di euro (tra stipendi arretrati e buonuscite) che non arrivano. Sono queste due circostanze che riassumono lanomalia gestionale dellente morale Anni Verdi, ora in liquidazione e che si occupa di fornire assistenza ai disabili. Già, perché è venuto fuori che il consorzio di cooperative Ri.Rei. - che dopo le traversie finanziarie della vecchia gestione ha ricevuto lincarico dallassessore alla Sanità Augusto Battaglia di portare avanti il complesso delle strutture assistenziali della onlus con la clausola dellaffidamento diretto - non paga alcun canone di affitto alla gestione liquidatoria. E così è pure per lutilizzo della trentina di furgoni, compreso il carburante, e per le attrezzature sanitarie che si trovano nei dieci centri di riabilitazione e cura.
Lunico onere di Ri.Rei. è quello di pagare gli stipendi ai 450 dipendenti ex Anni Verdi che dal settembre scorso sono transitati alla coop per la durata dellappalto. Mentre allattivo ci sono da annoverare le rette che mensilmente la Regione Lazio versa per la continuità del servizio di assistenza. Daltra parte laffidamento diretto al consorzio di coop «creato alluopo per la gestione dellente morale» - così si legge nella convenzione siglata a fine dicembre dalla regione e dalla gestione liquidatoria - non prevede alcun onere pregresso per cui, gli eventuali stipendi arretrati e la quota del trattamento di fine rapporto dei dipendenti della vecchia gestione, spetterebbero senzaltro alla Onlus in via di liquidazione. E il condizionale diventa dobbligo perché a oggi malgrado la ventina di decreti ingiuntivi di altrettanti ex dipendenti posti allincasso, il commissario liquidatore dellente morale Paolo Mereu non ha onorato alcun credito. Anzi, non avrebbe dissentito affinché la regione concedesse il comodato duso al consorzio senza nulla chiedere in cambio. Una singolarità? Potrebbe, visto che pure chi è solo in possesso di limitati rudimenti di economia aziendale sa bene che la gestione liquidatoria ha come scopo quello di verificare attivo e passivo, recuperare i crediti e pagare i crediti.
In questo caso invece lanomalia che si ravvisa sta nel fatto che «gli ex dipendenti in forza dei decreti ingiuntivi ottenuti e immediatamente esecutivi, alcuni dei quali per una cinquantina di migliaia di euro e altri non inferiori ai ventimila, saranno costretti a promuovere unulteriore azione di forza che comprenderà - spiega Antonino Peraino, legale di una cinquantina di dipendenti ex Anni Verdi - il pignoramento mobiliare o immobiliare della proprietà dellente morale. Unazione esecutiva che ha come scopo recuperare le somme dovute.
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