Sono passati 30 anni da quando l'Italia velica e non solo - ha conquistato la maturità di fronte al mondo dello yachting internazionale. Accadde con l'inaspettata performance di «Azzurra», che al suo debutto in Coppa America giunse alle semifinali degli sfidanti, venendo poi sconfitta dagli esperti inglesi di «Victory». Correva l'anno 1983 e veniva piantato il seme che avrebbe portato ai successi del «Moro di Venezia» e «Luna Rossa» - vincitori della Louis Vuitton Cup con diritto di contendere il trofeo più antico del mondo - ma anche di una nuova visibilità delle nostre aziende.
La sfida nacque per volere di Gianni Agnelli e dell'Aga Khan, ma alla base aveva un consorzio di 18 sponsor tutti paritetici. Un unicum in rappresentanza del made in Italy. Alla presidenza fu nominato Gianfranco Alberini, commodoro dello Yacht Club Costa Smeralda recentemente scomparso. Il piano operativo fu stabilito nella casa parigina del principe, dove si recarono l'Avvocato, lo stesso Alberini, Riccardo Bonadeo, attuale commodoro dello Yccs, il presidente della Fiv, Beppe Croce, e Luca di Montezemolo, allora ad della Cinzano (da qui il nome Azzurra). La riunione di tutti gli sponsor si tenne poi presso la Fabbri Editrice: ciascuno versò 150 milioni di lire. Skipper fu designato Cino Ricci, timoniere Mauro Pelaschier, che divennero presto divi della tv; ma a scorrere tutti i nomi si scoprono tanti protagonisti della vela di oggi.
Intanto il brand «Azzurra» continua la sua avventura nello yachting internazionale con l'omonimo Tp52 che sta disputando la «Settimana delle Bocche», evento corso dal 1972, che si concluderà oggi. Ieri «Azzurra» era ancora al vertice della classifica davanti a «Quantum Racing», anche se per un solo punto. Stasera i festeggiamenti per il 30° anniversario, presente la principessa Zahra Aga Khan.
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