Paolo Giordano
Però sarebbe stato divertente ascoltare le loro chiacchiere. Corteggiato, cercato e coccolato per un bel po, alla fine Phil Collins si è convinto grazie ai consigli di Paul McCartney, che daltronde al Colosseo nel 2003 ha tenuto uno dei suoi concerti più fascinosi di tutta la sua carriera. Si sono incontrati, lex Beatle e lallora ex Genesis, hanno parlato della strepitosa atmosfera che avvolge i Fori Imperiali, ed è arrivato lok. Il merito è anche del clamoroso rilievo internazionale che il Telecomcerto si è guadagnato in questi anni, diventando lanfiteatro di eventi che difficilmente in altri posti accendono le cronache musicali.
E così, messo davanti a questa prospettiva, Phil Collins ha convinto i suoi Genesis a fare ciò che neppure il fantasioso Paul Whitehead (disegnatore delle loro surreali copertine negli anni 70) si sarebbe mai immaginato: ascoltare i suoni di Foxtrot o A trick of the tail, visionari, sfuggenti, arzigogolati, davanti al Colosseo (e pazienza se i fans della prima ora magari storceranno un po il naso). Anche se gli organizzatori mantengono il silenzio più rigido, la trattativa per avere il gruppo a Roma è partita circa un anno e mezzo fa, lentamente. In un primo momento, cera stato solo limpegno formale di esibirsi a Roma, nonostante la band non avesse neppure deciso se riunirsi definitivamente oppure no e, nel caso, se farlo con un nuovo ciddì o più semplicemente con una tournée.
Un anno di trattativa prima di accettare Convinti da McCartney
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