
Alla fine i sospetti degli inquirenti hanno trovato conferme: è di Emanuela Ruggeri il corpo senza vita trovato ieri sera in via del Mandrione, nel quartiere Tuscolano, da un passante che ha dato l'allarme. Accanto a lei è stata trovata dai poliziotti solo una borsa con i documenti, gli stessi che poi ne hanno reso possibile l'identificazione.
L'appello sui social della madre
La 32enne era scomparsa da Colli Aniene, a Roma, lunedì scorso, poco dopo le 20. La madre sui social media aveva lanciato un appello spiegando che era uscita di casa alle 20.35 del 14 luglio dicendo che andava a un appuntamento con un'amica."Aiutatemi, sono una mamma disperata!", aveva scritto. A rendere possibile l'identificazione, oltre ai documenti che aveva con sé, i tatuaggi.
Il cordoglio del presidente del IV Municipio
"Proprio ieri avevamo fatto l'ultimo appello. Mai avrei pensato non ce ne sarebbero stati altri. Scoprire che il corpo trovato ieri appartiene alla nostra Emanuela ci ha colpito tutti come comunità e ci stringiamo al dolore della famiglia". Queste le dichiarazioni a caldo di Massimiliano Umberti, presidente del IV Municipio.
Aperto un fascicolo dalla procura
La procura di Roma, intanto, ha aperto un'inchiesta sulla morte di Emanuela Ruggeri. Nel fascicolo avviato dalla pm Giulia Guccione si procede per l'ipotesi di morte come conseguenza di altro reato. In mattinata verrà eseguita l'autopsia presso il Policlinico di Tor Vergata.
L'ipotesi dell'overdose
Gli inquirenti, però, non escludono che il decesso possa essere legato a una overdose. La 32enne, in base a quanto si apprende, in passato avrebbe fatto uso di eroina, ma risposte definitive in tal senso arriveranno dall'esame tossicologico disposto nell'ambito dell'autopsia. Il decesso - secondo una prima valutazione - risalirebbe al 15 luglio giorno dell'ultimo contatto avuto dalla donna con la madre. Chi indaga, coordinato dall'aggiunto Giuseppe Cascini, è in cerca del cellulare della vittima che non è stato trovato accanto al corpo. Elementi per ricostruire le ultime ore di Emanuela potrebbero arrivare dall'analisi delle telecamere presenti nella zona di via del Mandrione, luogo del decesso.
Emanuela aveva detto che usciva per incontrare un'amica
Emanuela Ruggeri era uscita per incontrare un'amica, ma da allora si erano perse le tracce della 32enne. L’ultimo segnale era arrivato il giorno dopo, il 15 luglio, con un messaggio inviato alla madre dal suo cellulare. Poi il silenzio. Alla mobilitazione per ritrovare la donna si erano uniti anche il Comitato Scientifico Ricerca Scomparsi OdV e il IV Municipio, proprio attraverso il presidente Umberti e la vice presidente Annarita Leobruni.
Un fungo e il numero 666 tatuati sul braccio
Decisivi, per il riconoscimento del corpo, i tatuaggi che Emanuela aveva sul corpo, un fungo e il numero 666 sul braccio sinistro, la lettera "D" sull’indice della mano sinistra e una mezza luna con un punto sul dorso delle mani vicino al pollice.
La testimonianza dei vicini di casa
"Una ragazza normalissima, la incrociavamo spesso con il cane. Mai avremmo pensato a una cosa simile, non ci sembrava avesse problemi o preoccupazioni". Lo hanno raccontato alcuni vicini di casa di Emanuela.
A sei chilometri da quel cumulo di sterpaglie, dove un passante ha notato il corpo in avanzato stato di decomposizione, un via vai di amici e conoscenti della vittima continuano a portare le condoglianze ai genitori chiusi da stamattina nell'appartamento in zona Colli Aniene. "Veniva spesso a prendere il caffè qui - dice il titolare del bar alla fine della strada - ma non la conoscevo bene".