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Anti Dal Molin No global denunciati Volevano assaltare il campanile

Tensioni, denunce e sequestro di materiale sospetto, come attrezzi e passamontagna. La protesta dei No Dal Molin ieri si è trasferita da Vicenza a Venezia, per dare vita a una contromanifestazione nel giorno della Festa dei popoli padani. L’intenzione di un gruppo di attivisti che contestano la nuova base americana a Vicenza era quella di assaltare il campanile di San Marco. Proprio come fecero i «Serenissimi» nel 1997. I No Dal Molin avrebbero voluto arrampicarsi in cima al campanile e calare uno striscione. Ma la polizia, vedendo alcuni giovani in piazza San Marco con pesanti zaini in spalla, si è insospettita. Dalla perquisizione sono venuti fuori fumogeni, chiavi inglesi, bulloni, un passamontagna, materiale da arrampicata e un flessibile che doveva servire per aprire la recinzione intorno al campanile. Tre dei ragazzi fermati sono stati denunciati. Così come alcuni manifestanti, che sul Ponte di Rialto hanno esposto uno striscione con la scritta «Indipendenza dalle basi di guerra». Un comunicato dei No Dal Molin attaccava direttamente la Lega che, per i no global vicentini, «rappresenta lo scarpone romano che calpesta la comunità locale berica con l’imposizione della nuova base statunitense». Sul ponte è intervenuta la polizia, che secondo la Questura ha dovuto dividere i No Dal Molin da un gruppo di leghisti, con cui era scoppiato un tafferuglio.

Gli attivisti portati in Questura per accertamenti sono stati una ventina, su un totale di circa cento no global.

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