Roma - Infrastrutture, carburanti, energia, trasporti, servizi pubblici locali, farmaci, professioni, distribuzione commerciale e servizi finanziari: sono questi i settori dove è necessario liberalizzare per dare ossigeno al mercato e far ripartire il paese. Lo afferma l’Antitrust in una segnalazione al Governo e al Parlamento nella quale vengono esaminati i settori economici più importanti per il Paese ed evidenziati gli "aspetti limitativi" della concorrenza nei diversi mercati.
L'appello del Garante al governo Il Garante ha segnalato a Palazzo Chigi diversi settori dove "mancanza di concorrenza e lentezza del processo decisionale pubblico rappresentano un freno per la crescita del Paese". Il documento rappresenta "un contributo di analisi tecnica che l'Autorità intende mettere a disposizione del legislatore", ha osservato il Garante.
Il nodo energetico Servono interventi normativi e regolamentari finalizzati alla tempestiva definizione delle priorità relative ai nuovi investimenti infrastrutturali in capacità di importazione e di stoccaggio di gas. Parallelamente vanno introdotte misure che garantiscano l'accesso e la crescita di nuovi soggetti imprenditoriali: "Nello stoccaggio l'attuale assetto del settore e, in particolare, l'elevato grado di controllo esercitato dall`operatore dominante, condizionano, infatti, in misura significativa margini e opportunità per lo sviluppo di un effettivo confronto concorrenziale a beneficio dei consumatori finali". Per l’Autorità "va rivista la disciplina sugli affidamenti in concessione del servizio di distribuzione, riducendo la durata del periodo transitorio per gli affidamenti diretti in scadenza e consentendone la rapida riassegnazione mediante gara". A livello europeo occorre la creazione di una società europea delle reti di trasporto del gas, alla quale affidare, nell'interesse comunitario, la gestione delle infrastrutture nazionali.
Il costo del gasolio Il regime di disciplina della distribuzione dei carburanti deve essere liberalizzato. L'Antitrust punta l’indice sulle "rigidità e inefficienze" della struttura distributiva che "incidono sul costo finale dei carburanti, con effetti che interessano l`intero sistema economico". Per l’Autorità "vanno quindi eliminati i vincoli relativi alle distanze minime, alle superfici minime e agli standard qualitativi". Occorre inoltre liberalizzare gli orari massimi di apertura e rafforzare la competitività degli operatori di impianti di distribuzione non integrati a monte con la raffinazione e la logistica. A questo fine "vanno valutati interventi normativi che obblighino i titolari di infrastrutture logistiche a riservare a terzi una quota della capacità complessiva dei rispettivi depositi e inducano i soggetti che controllano gli impianti di raffinazione di prodotti petroliferi - scrive l’Autorità - a cedere quantitativi di prodotto, in particolare a operatori di minori dimensioni che non siano in grado di approvvigionarsi sul mercato internazionale".
Banche e consumatori Occorre "consolidare" i progressi conseguiti con le recenti modifiche normative, promuovendo una maggiore semplificazione, trasparenza e comparabilità delle informazioni con l'introduzione di fogli informativi sintetici e di indicatori di spesa complessiva. Secondo l’Antitrust, "vanno ridotti i tempi e i costi delle procedure di trasferimento del rapporto contrattuale e rafforzati gli strumenti di tutela del consumatore con l'introduzione di garanzie sulla durata delle condizioni offerte e il controllo amministrativo sulle clausole vessatorie".
Specifica attenzione va rivolta inoltre "i profili relativi alla governance delle imprese bancarie, per evitare o ridurre gli effetti negativi di assetti proprietari e organizzativi caratterizzati dalla commistione tra funzioni di gestione e responsabilità strategiche e di controllo, da situazioni di conflitto di interessi e, in alcuni casi, da condizioni di sostanziale non contendibilità del controllo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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