Vecchia guardia si fa per dire. A 55 anni Antonio Marrazzo, luomo forte del Partito democratico a Monza e in Brianza, non ci sta a giocare in panchina. Ed anche in occasione della elezione del Segretario Nazionale del Pd nelle primarie del 25 ottobre scorso è stato uno tra i più convinti sostenitori della mozione Bersani, tanto che - in una sfida da Coppa dei Campioni - egli stesso è stato eletto delegato al Congresso Regionale. Una vita da mediano passata a rincorrere a centrocampo i palloni impossibili della politica nei momenti difficili come in quelli lieti di quando era assessore ai Lavori pubblici nel capoluogo brianteo.
È un po come Lele Oriali dellInter, squadra di cui è tifosissimo e di cui conserva gelosamente una foto nellufficio monzese. Marrazzo non è un calciatore qualunque. Imprenditore, politico pure. Nella fase precongressuale che ha contraddistinto il corso del Pd in quei giorni di passione è stato una delle anime brianzole a sostegno della mozione vincente. Non è stato un appoggio da poco. Il consigliere comunale monzese, che rifugge le luci della ribalta, è uno dei giocatori fondamentali della squadra di Bersani. Con lui, oltre allamico di sempre, Roberto Scanagatti, il centravanti «rosso» da oltre ventanni in prima linea nel partito e fuori, si è compattata la «vecchia guardia» erede del Pci, ma anche un gruppo consistente di giovani democratici di sinistra che vuole partecipare attivamente alla realizzazione del progetto di un grande Partito democratico, alternativo alla attuale maggioranza di centrodestra. «Si tratta di una scelta convinta - commenta Marrazzo - che poi è quella di essere schierati a sinistra nel partito. Bisogna ritornare alla forza degli iscritti. Allimpegno delle persone ed elaborare progetti condivisi dai cittadini se si vuole diventare forza di governo».
È un infaticabile aggregatore. Il suo impegno continua nonostante il dispiacere di quando era rimasto coinvolto in passato in un episodio di cui è stato incolpevole protagonista. Un filo di amarezza nella voce quando racconta di quella domenica per le elezioni comunali monzesi dove era stato ingiustamente accusato da alcuni rappresentanti di lista avversari di avere volantinato davanti ad un seggio ad urne aperte. Episodio dal quale Marrazzo è risultato totalmente estraneo ma che, riportato su queste colonne nel maggio del 2007, aveva dato origine ad un processo per diffamazione, risoltosi con una transazione bonaria e conseguente remissione di querela.
Superato anche questo scoglio con lo slancio di sempre e con una voglia di essere ancora protagonista ora guarda allimmediato futuro del partito con lennesima sfida partita nel lontano 1974 quando decise di iscriversi alla sezione Bortolotti del Pci in viale Certosa a Milano. A Monza e dintorni i giovani e non solo avranno ancora modo di apprezzare il costante impegno e la freschezza politica di uno come lui.
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