Antonveneta, Bipielle non cede e rilancia

Riflettori puntati sul 4% rastrellato dagli olandesi. Le quote all’estero e la strada degli «hedge»

Antonveneta, Bipielle non cede e rilancia

Massimo Restelli

da Milano

Mossa a tenaglia della Banca Popolare di Lodi per sottrarre Antonveneta dalle mire di Abn Amro. L’appuntamento è per questa mattina nella sede di Bipielle, dove l’ad Gianpiero Fiorani chiederà al consiglio di spingere la propria offerta sulla banca padovana fino a un valore di 27-27,5 euro. Ad aumentare sarà il gettone in contanti incorporato nell’Ops (composta da una parte in azioni e finora ferma a 26 euro) per un rilancio massimo di 1,5 euro che ricalca quello apportato venerdì notte all’Opa di Abn-Amro.
Verificata la tenuta del patto di sindacato (composto da Emilio Gnutti, Danilo Coppola e i fratelli Lonati) che raccoglie il 40% di Padova, Fiorani non accetta quindi i 26,5 euro (in questo caso tutti in contanti) messi sul tavolo da Amsterdam confermando l’intenzione di celebrare il matrimonio con Antonveneta (meno 1% a 26,72 euro in Piazza Affari). Il rilancio comporterà un ulteriore sforzo per Bipielle che potrà tuttavia fare perno sui 4,9 miliardi di risorse raccolte nell’ultimo giro di finanziamenti.
Accanto alla battaglia in Borsa, infuria quella legale che ha visto Lodi presentare un esposto alla Consob puntando l’attenzione sul 4% di Antonveneta rastrellato lunedì da Abn per raggiungere il 24,7% del capitale. Come rilevato ieri dal Giornale, alcuni pacchetti sono infatti passati di mano a 26,25 e 26,35 euro (26,33 il prezzo medio), rispetto a un minimo di seduta di 26,49 euro. Le transazioni, che inducono i legali di Lodi a temere l’esistenza di accordi precedenti, hanno attirato l’attenzione degli sceriffi di Lamberto Cardia, peraltro già impegnati a verificare la struttura di altri acquisti effettuati a fine aprile dagli olandesi.
La Consob ha avviato gli opportuni accertamenti ma Piazza Affari scommette che si tratti di una triangolazione “estero su estero” riconducibile almeno in parte all’inglese Leonardo Fund e alla svizzera Compagnia Finanziaria, due fondi hedge che all’ultima assemblea di Antonveneta si erano appoggiati alla società di consulenza Deminor schierandosi in favore di Abn.
L’esposto, affidato alle cure degli studi Iannaccone e Gianni & Origoni, rientra nell’offensiva legale di Bipielle che ha anche presentato un ricorso al Tar ritenendo «illegale» il reinsediamento in prorogatio del vecchio vertice di Antonveneta dopo che il tribunale ha cancellato il board targato Lodi cui la Consob aveva contestato l’azione di concerto.

Amsterdam si dice fiduciosa dell’esito dell’Opa ma il braccio di ferro si consuma in vista dell’assemblea che il 25 luglio (27 in seconda convocazione) sarà chiamata a decidere il nuovo vertice della banca: un appuntamento dove saranno determinanti i diritti di voto.

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