Antonveneta, chiesto rinvio a giudizio per Fazio e Fiorani

Settanta in totale le richieste di processo per gli indagati da parte della procura per la scalate. Anche Gnutti e Consorte. Pesanti le accuse: di associazione per delinquere, aggiotaggio manipolativo e informativo, ostacolo agli organi di vigilanza del mercato

Milano - Sono in tutto 68 le persone fisiche, tra le quali Gianpiero Fiorani, l’ex governatore di Bankitalia Antonio Fazio, gli ex vertici di Unipol Giovanni Consorte e Ivano sacchetti, i cosiddetti "furbetti del quartierino", più 8 società, le posizioni per le quali la Procura di Milano ha chiesto oggi il rinvio a giudizio. Dal fascicolo sono uscite le posizioni di Bpl e Bpl Suisse che avevano già patteggiato la pena. La posizione di altri 5 indagati, e cioè Fabio Conti, Giuseppe Besozzi, Silvano Spinelli, Marco Sechi e Mario Dora, è stata stralciata dopo che i loro difensori hanno richiesto i patteggiamenti.

Fuori fascicolo Ci sono poi una serie di altre posizioni separate dal fascicolo principale per archiviazione. Si tratta di un gruppo di amministratori non esecutivi dell’ex Bpl che erano stati indagati sono per ostacolo alla vigilanza di Bankitalia relativamente al patrimonio di vigilanza. Sono: Castellotti, Chiaravalle, Gattoni, Mair, Molinari, Pavesi, Premoli, Tessera e Visconti di Modrone. A questi si aggiunge lo stralcio per archiviazione relativo a Merusi, e di Vesce, ex sindaco di Bpl, deceduto.

Dall'associazione a delinquere al riciclaggio I pm milanesi Eugenio Fusco, Francesco Greco e Giulia Perrotti hanno chiesto il rinvio a giudizio per reati che vanno dall’associazione per delinquere, all’appropriazione indebita, all’aggiotaggio manipolativo e informativo, all’ostacolo all’attività degli organi di vigilanza, al riciclaggio. Rispetto alle 10 persone giuridiche alle quali era stato notificato l’avviso di chiusura delle indagini, mancano Bpl e Bpl Suisse, che hanno raggiunto l’accordo per il patteggiamento. Restano invece, tra le società, Unipol, Fingruppo, Magiste, Gp Finanziaria, Nuova Parva, Tikal Plaza, tutte devono rispondere di aver violato la legge 231, quella che obbliga le società a predisporre modelli organizzativi atti a prevenire la commissione di reati.

I "soliti noti" rinviati a giudizio Tra i nomi di spicco che figurano nelle 68 persone fisiche, ci sono l’ex ad di Bpi Gianpiero Fiorani, il suo ex braccio destro, Gianfranco Boni, l’ex governatore di Bankitalia, Antonio Fazio, gli ex vertici di Unipol, Giovanni Consorte e Ivano Sacchetti, gli immobiliaristi romani Stefano Ricucci e Danilo Coppola, il finanziare bresciano Emilio Gnutti.

Hanno invece raggiunto un accordo con la procura per il patteggiamento, che dovrà essere ratificato dal gup, Fabio Massimo Conti, Giuseppe Besozzi, l’ex tesoriere di Fiorani, Silvano Spinelli, l’imprenditore Marco Sechi e Mario Dora. Sono 11, compreso un indagato che è deceduto, nel corso dell’indagine, le persone per le quali la procura ha chiesto l’archiviazione.

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