Politica

Antonveneta: Milano apre la «pista» Unipol

Nel mirino un finanziamento da 350 milioni e 15 bonifici del valore totale di 1,2 miliardi

da Milano

Si apre un fronte Unipol nell’inchiesta che la procura di Milano sta conducendo sulla scalata Antonveneta. A Bologna la Guardia di Finanza ha infatti bussato a diverse filiali di Unipol banca, costola nel credito del colosso assicurativo. Con l’obiettivo preciso di acquisire atti, documenti, resoconti e memorie su tutti gli affari conclusi da Unipol in qualche modo riguardanti titoli e azioni della banca padovana, scalata in primavera dall’allora Popolare di Lodi di Gianpiero Fiorani. Due gli approfondimenti avviati in Procura.
Titoli targati Antonveneta. I primi atti di questa nuova indagine, rimasti finora riservati, risalgono allo scorso 12 agosto. Sono giorni di fibrillazione per il gruppo assicurativo, subito dopo la presentazione della domanda di autorizzazione all’acquisizione del controllo di Bnl, portata in Bankitalia. Il gruppo di Giovanni Consorte è in fermento per il lancio dell’Opa. E le Fiamme Gialle con discrezione arrivano a Bologna. Per un disguido prima entrano nella filiale 61 di via Indipendenza, poi passano alla filiale 14 di via Stalingrado 59/A. Dove troveranno quello che cercano. Cosa? Tutti i documenti inerenti ai «rapporti intrattenuti dalla Finsoe Spa (finanziaria che controlla Unipol, ndr) - si legge nell’ordine di esibizione disposto dalla Procura - e la compagnia assicuratrice Unipol presso Unipol Banca in relazione all’allocazione di azioni ordinarie Antonveneta e/o strumenti finanziari» simili. Gli inquirenti mostrano una certa fretta. Nemmeno si attende il rientro dalle ferie dei magistrati titolari, Eugenio Fusco e Giulia Perrotti. È infatti un altro Pm, Giuseppe D’Amico in forza alla direzione distrettuale antimafia, a firmare i provvedimenti, in sostituzione dei colleghi. Così, le Fiamme Gialle si fanno consegnare una serie di documenti: a iniziare dalla stampata delle posizioni dei titoli Antonveneta della compagnia Unipol all’1 ottobre 2004. Si tratta di un pacchetto relativamente modesto, 320mila azioni che furono oggetto di compravendita con Euromobiliare il 13 gennaio 2005.
Gli investigatori mostrano più interesse per i documenti relativi alla «movimentazione del titolo Antonveneta in data 22 aprile 2005 (alla vigilia dell’assemblea del 30 aprile a Padova, ndr) inerente la consegna di 4 milioni 800mila azioni in contropartita con la società Euromobiliare». Su questa operazione decidono anche di sentire come testimone il direttore di filiale. Al quale viene espressamente chiesto se Unipol banca abbia mai aperto fidi a favore di Unipol assicurazioni per l’acquisto di titoli Antonveneta. Il funzionario però nega.
Quei 15 bonifici da Finsoe. Un altro capitolo affrontato dalle Fiamme Gialle riguarda due distinte operazioni che chiamano in causa Finsoe, la finanziaria controllata da Holmo e che controlla a sua volta il gruppo Unipol. La prima operazione riguarda il finanziamento da 350 milioni erogato l’11 agosto a Finsoe da un pool di istituti di credito con Banca Marche capofila. La seconda: 15 bonifici richiesti in 72 ore da Finsoe a Unipol Banca per un valore totale di un miliardo e 200 milioni di euro. Beneficiari: diversi istituti di credito. Al riguardo è dedicata una relazione del nucleo di polizia valutaria con in allegato deposizioni di funzionari Unipol sentiti nell’occasione come testi.
I 350 milioni sono stati invece erogati da una cordata di 13 banche. Tra queste Carige, Cr Cesena, Fortis Bank, Antonveneta stessa, Bpm, Société Generale e anche Unipol Banca. Quest’ultima ha finanziato dunque la sua controllante con 25 milioni. Le Fiamme Gialle nell’informativa si dilungano con prospetti e tabelle nella ricostruzione dell’operazione. In allegato anche il contratto di finanziamento consegnato dal responsabile della divisione crediti di Unipol Banca. Il documento «risulterebbe firmato a Londra in data 11/8 e prevede il rimborso della quota capitale per il tramite della capofila in un’unica soluzione alla scadenza del 2010 al 4,070 per cento». All’apparenza sembrerebbe un prestito legittimo, tuttavia incuriosisce gli investigatori che sentono come teste il direttore della filiale 14: «Ieri il capo area crediti Emilia Romagna - racconta - mi autorizzava via e-mail a effettuare il bonifico da 25 milioni di euro, addebitato sul c/c 2222 di Finsoe Spa, acceso presso questa filiale». Tutto tranquillo? Non del tutto. Il funzionario ricorda di aver ricevuto dai superiori «solo successivamente» indicazioni di «stornare la somma» e addebitarla su «un nuovo c/c che ho provveduto ad aprire nell’immediatezza, il 2800». Perché? Non si sa «Preciso che nello stesso giorno di ieri è stato deliberato con urgenza da parte del Cda di Unipol Banca una pratica di fido per 25 milioni a favore di Finsoe, finalizzata al finanziamento per 350 milioni di euro».
gianluigi.

nuzzi@ilgiornale.it

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