Massimo Restelli
da Milano
Entro fine anno Antonveneta diverrà a tutti gli effetti una provincia dellimpero Abn-Amro. A dettare la tempistica è stata la stessa banca olandese che, tribunale permettendo, conta di sfruttare questo bimestre per chiudere lacquisto del pacchetto rastrellato da Banca Popolare Italiana sotto legida dellex ad Gianpiero Fiorani.
Malgrado la battaglia finanziaria sia terminata, il pallino è infatti ancora nelle mani della Procura di Milano, chiamata a «sbloccare» la quota (39% circa) di Lodi e alleati: tra cui limmobiliarista Stefano Ricucci e il finanziere Emilio Gnutti. Secondo gli accordi Abn subentrerà pagando 26,5 euro per azione per poi riproporre lo stesso prezzo nellOpa sul residuo 30%: ieri il titolo ha chiuso a 26 euro (8 miliardi la capitalizzazione).
Lincasso è prossimo a 2,2 miliardi per la sola Bpi, che nel frattempo ha ottenuto il via libera della Deloitte e del collegio sindacale alla semestrale «corretta» da Divo Gronchi con 600 milioni di accantonamenti che hanno mandato i conti in rosso per 347,5 milioni. I sindaci hanno segnalato la «rigorosa ricognizione degli attivi» e la validità dellaumento di capitale finalizzato alla tentata scalata ad Antonveneta. Una volta lasciata Padova si prospetta tuttavia un nuovo sequestro della plusvalenza (94 milioni da cui dedurre le spese), spiega la nuova relazione semestrale sottolineando la gestione verticistica di Fiorani e limpatto di alcuni derivati sullutile 2004.
Padova, che Abn conta di iniziare a integrare da gennaio, sarà valorizzata a multipli più che generosi, ma il presidente Rijkman Groenink affronterà lostacolo partendo da un 2005 migliore del previsto. Il primo segnale di fiducia è stato lanciato ieri quando Amsterdam ha sorpreso gli analisti con 1,2 miliardi di utili trimestrali a livello consolidato (più 14,8% sul settembre di un anno prima) e ritoccando al rialzo le stime del secondo semestre.
A spingere i conti (23,2% il Roe, più 15% lutile operativo) ha contribuito la cessione della brasiliana Real Seguros, quella dellolandese Nachenius Tjennk e in generale lapporto del Nord America, ma Abn Amro ha subito preso il largo in Borsa (più 3,3%) mentre Deutsche Bank migliorava la propria pagella invitando ad acquistare il titolo.
Al netto delle partite straordinarie e considerato landamento «estremamente positivo» di settembre Groenink prevede infatti «almeno di eguagliare» il risultato della prima parte dellanno (1,88 miliardi) migliorando così il quadro di flessione tracciato in agosto. Lacquisizione di Antonveneta è stata anche al centro dellincontro con gli analisti del direttore finanziario Tom De Swaan secondo cui lacquisto di Padova, di cui Amsterdam era già grande azionista, «si inserisce perfettamente nella strategia del gruppo». Il top manager ha spiegato che Antonveneta, affidata allad Piero Montani, si lascia «ben integrare» in Abn essendo entrambi i gruppi concentrati sulla clientela piccola e media.
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