Apocalittici e disintegrati dall’Istat

Vittorio Feltri e Renato Brunetta (a cura di), Tutte le balle su Berlusconi, Libero 2006, 261 pagine, euro 1,80.
Pagina 12: «Pier Luigi Bersani, responsabile economico della segreteria Ds: “I dati Istat ci dicono che il tasso di occupazione è fermo”. Il senatore Tiziano Treu, responsabile Lavoro della Margherita: “La realtà sull’occupazione è ben diversa dalle chiacchiere di Berlusconi. La crisi industriale è gravissima e si vede dal calo continuo degli occupati nella grande industria, dall’aumento vertiginoso della cassa integrazione, sono centinaia di migliaia i lavoratori sostanzialmente inattivi, e infine dal blocco della crescita di nuovi occupati”. Il presidente dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio: “Altro che aumento dell’occupazione. Ad aumentare è la disperazione di chi ha smesso di cercare una occupazione perché ha perso la speranza di trovare un posto di lavoro”. Peccato che questi catastrofisti vengano smentiti ogni tre mesi dall’Istat e dalle maggiori istituzioni internazionali.

Oggi abbiamo raggiunto il massimo storico di occupati, pari a 22,5 milioni di unità, un tasso di disoccupazione al 7,1 per cento (mai così basso prima e al di sotto della media europea) e una percentuale di lavoro a tempo indeterminato che si mantiene sostanzialmente stabile. 9 contratti su 10 sono contratti permanenti».

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