Gli armatori Gianluigi Aponte, Emanuele Grimaldi e Vincenzo Onorato hanno intrapreso un’iniziativa congiunta nell’ambito del processo di privatizzazione della Tirrenia. La condivisione delle radici napoletane ed il profondo attaccamento alla città, si legge in una nota congiunta, hanno indotto i tre armatori a creare una nuova Società, la «Compagnia Italiana di Navigazione», allo scopo di rilevare la Tirrenia, mirando a preservare il patrimonio che l’azienda di Stato rappresenta per il tessuto socio-economico locale, sia in termini di impatto occupazionale che di redditi distribuiti. L’obiettivo è quello di strutturare una Società autonoma ed indipendente, dotata di una propria governance, che possa operare in modo efficiente ed orientato al mercato, supportata dal know how e dalle competenze di tutti i soci, pur senza essere controllata da nessuno di essi. «Si ritiene che l’iniziativa, alla luce della professionalità, della serietà e della tradizione dei tre Armatori direttamente interessati, possa essere accolta positivamente da tutte le parti coinvolte nel processo di privatizzazione» conclude la nota dei tre armatori.
Tirrenia: 6 mesi di cassa integrazione a rotazione Tirrenia si appresta a mettere in cassa integrazione straordinaria (cigs) 722 marittimi per un periodo di circa sei mesi. È quanto si legge in un documento di Federlinea, l’associazione italiana dell’armamento di linea cui aderisce la compagnia marittima in amministrazione straordinaria. La cigs partirà il primo dicembre e durerà fino al 31 maggio 2011. Per una "migliore ripartizione fra i marittimi potenzialmente interessati" - si legge nel documento di cui è in possesso l’Ansa - sarà applicato un criterio di rotazione, per cui il ricorso medio giornaliero alla cigs sarà di 172 persone, con punta massima di 230 unità.
I sindacati: il 22 novembre sciopero Si fermeranno per 24 ore lunedì 22 novembre tutti gli addetti di Tirrenia. A proclamare lo sciopero sono unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti a seguito "dell’apertura della procedura per il ricorso alla cigs che interessa 722 addetti". Secondo i sindacati "l’avvio formale della cigs è un atto unilaterale inaccettabile che respingiamo". Per le organizzazioni sindacali di categoria "non è accettabile e giustificato che siano i lavoratori a pagare il contenimento dei costi operativi che sono alla base del ricorso alla cigs. Inoltre - sottolineano unitariamente - le conseguenze della prevista soppressione di linee di navigazione come la Bari-Durazzo, oltre a non essere motivata predetermina di fatto una riduzione dei servizi, non possono essere scaricate sui lavoratori. Così come è inaccettabile che siano i lavoratori a scontare la sospensione del collegamento Genova-Olbia-Arbatax fino al prossimo gennaio, a seguito dei ritardi dell’adeguamento dell’unità navale allo Stockholm Agreement, le cui responsabilità sono totalmente a carico dell’azienda".
Per la Filt, la Fit e la Uilt, "la decisione di far ricorso alla cigs, durante la procedura di privatizzazione della Tirrenia, genera inoltre ulteriore confusione e può predeterminare esiti inaccettabili per i lavoratori".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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