Mariateresa Conti
da Messina
Arrestato il sindaco, arrestato il tecnico comunale, arresti pure per il comandante della locale stazione dei carabinieri e un ausiliario. E sotto inchiesta altri due militari dell'Arma, accusati di avere rubato, con l'auto di servizio, alcuni agnelli poi rivenduti ai pastori della zona.
È un autentico terremoto giudiziario quello che all'alba di ieri ha azzerato i vertici di Galati Mamertino, piccolo comune del monti Nebrodi, in provincia di Messina. Gli arresti, con l'accusa di avere agito in combutta per gestire illecitamente affari e appalti, sono scattati per il sindaco, Giuseppe Iannì, per il tecnico comunale, Carmelo Paratore, e per il maresciallo Antonio Zurdi, comandante della locale stazione dei Cc. Arresti domiciliari per un altro carabiniere, Antonio Morgano, indagato per presunte irregolarità a proposito della gestione degli straordinari nella stazione dell'Arma.
Indagati, infine, per abigeato, altri due militari: stando a quanto emergerebbe da un'intercettazione, con l'auto di servizio, avrebbero rubato degli ovini, poi rivenduti ai pastori.
L'inchiesta ha preso il via dopo un agguato, avvenuto alla fine del 2003. Secondo gli inquirenti gli indagati si apprestavano a mettere le mani su una serie di appalti di opere pubbliche per circa 10 milioni di euro. Al maresciallo arrestato viene contestata la falsificazione di atti e l'omissione in atti di ufficio, tutto per favorire il sindaco.
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