La voce del cardinale Siri squarcia il silenzio nell'aula Meridiana a Palazzo dellUniversità di via Balbi. E l'emozione è forte tra i presenti e i relatori del convegno «Momenti, aspetti e figure del ministero del cardinale Giuseppe Siri». L'evento organizzato in occasione dell'ottantesimo della sua ordinazione sacerdotale dall'Associazione culturale «Cardinal Siri» presieduta da don Giacomo Martino, con il patrocinio della diocesi, la facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Genova, il Centro di studi storici «E. Passerin d'Entréves» dell'Università della Valle d'Aosta, il Crn, il Progetto culturale della chiesa italiana e l'Apostolato del mare - Migrantes.
È stata così riascoltata ieri mattina una conversazione datata 1980, sul tema dei rapporti con l'Unione Sovietica, che il cardinale genovese ebbe con il giornalista e studioso della politica della Santa Sede, Benny Lai, autore insieme ad Annamaria Scavo, giornalista e critica d'arte del volume «Giuseppe Siri. Le sue immagini, le sue parole», De Ferrari editore. Ed è lo stesso Lai che dichiara: «Sono venuto al convegno, con l'intuizione che i lavori possano spingere l'arcivescovo Angelo Bagnasco a chiedere la beatificazione di del cardinal Siri».
La due giorni di studi, benedetta dallo stesso Bagnasco che ha chiuso il convegno con «L'eredità spirituale del cardinale Siri», ha avuto come relatori Danilo Veneruso, Giorgio Feliciani, Lorenzo Ornaghi, Paolo Gheda, Don Pino De Bernardis, Giorgio Lombardi, Emilio Artiglieri, Pietro Borzomati, Daniela Preda, Roberto De Mattei, Gaetano Quagliarella e monsignore Luigi Negri e Antonio Filipazzi.
Filo conduttore dei lavori: approfondire alcune dimensioni del ministero del sacerdote e vescovo Giuseppe Siri nella sua città di origine; ma anche sulla sua azione in rapporto alla realtà ecclesiale e ligure e italiana, così come nei riguardi del mondo della politica e della cultura.
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