L«orrore» del Papa per lesplosione di violenza e lindignazione dei vescovi nigeriani per lenfasi data alla matrice religiosa della contrapposizione segnano il giorno dopo degli scontri scoppiati a Jos, in Nigeria, con un bilancio di centinaia di morti, chiese e moschee ridotte in cenere, e che ieri hanno lasciato il posto ad una calma irreale strettamente sorvegliata dallesercito. Riferendosi anche agli attacchi terroristici di Mumbai, in India, Benedetto XVI ha invitato i fedeli presenti allAngelus celebrato in piazza San Pietro a pregare «per le numerose vittime» e per i feriti. Dal canto suo, il capo della Chiesa cattolica nigeriana, mons. Anayekan, parlando alla Radio Vaticana, ha smentito limmagine di una guerra di religione tra cristiani e musulmani in Nigeria, immagine che rischia invece di interrompere un proficuo dialogo interreligioso e di esacerbare un conflitto le cui cause appaiono ai presuli africani piuttosto di origine sociale e politica. Anayekan ha smentito, riferendo la testimonianza del vescovo di Jos, che vi siano stati «musulmani uccisi nelle moschee», come riportato da alcuni media lasciando intendere che leccidio possa essere stato opera di cristiani. «È solo propaganda - insiste larcivescovo», un «problema politico» creato ad arte in una situazione complicata, fatta di scontri etnici e politici di vecchia data, in cui si cerca di «strumentalizzare la religione».
Con conseguenze nefaste, avvertono i presuli, perchè i capi religiosi vogliono la pace, «però, a livello locale - dice Anayekan - non si può sempre controllare ciò che dirà limam nella moschea o un pastore in chiesa. È qui - conclude - che le cose cominciano a farsi difficili».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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