Apple, 5 buoni motivi per vendere le azioni

E se la mela più famosa del mondo finisse per scoppiare come un palloncino troppo gonfio? É il rischio ipotizzato da un esperto come Clem Chambers, ceo del sito finanziario Advfn.
Sulla rivista Forbes, Chambers spiega per quali ragioni il successo delle azioni Apple possa paragonarsi a una vera bolla. E lo dimostra la logica che la società segue: «Ai lati positivi si dà il massimo spazio, mentre quelli negativi sono messi da parte». Perciò, secondo Chambers, è meglio iniziare a pensare di alleggerire il portfolio azionario, e per farlo elenca cinque «buone ragioni». La prima, in realtà, riassume tutte le altre: Apple è Apple a causa di Steve Jobs, e Steve Jobs non c’è più. Grandi uomini non hanno grandi successori, sostiene l’autore. Secondo motivo: Apple è una società che produce «giocattoli», e in quanto tale non può restare di valore molto a lungo. Il terzo motivo riguarda chi possiede «troppe azioni Apple», ovvero oltre il 25% del portfolio: «Sei pericolosamente esposto - scrive Chambers -; non rischiare di diventare come quei geni che investivano tutto nelle dotcom nel 2003. Se invece non possiedi più del 5%», il consiglio è di tenersi le azioni, sperando che salgano ancora. Ma attenzione al quarto motivo: «I grafici non mentono. Se somiglia a una bolla e si comporta come una bolla, è una bolla». Boutade finale: «Anche i tassisti consigliano Apple» e quando i media «ti convincono che le azioni andranno a 2mila dollari, si comportano come loro». Intanto, i bookmaker aprono le scommesse sul valore delle azioni Apple a fine anno. Dopo mesi di costante crescita, le azioni della casa produttrice di iPad e iPhone sono passate da un picco di 640 dollari, il 9 aprile, ai 570 attuali.

Ma secondo i quotisti, il calo sembra soltanto temporaneo: si gioca infatti a 2.75 un prezzo superiore ai 750 dollari ad azione entro la fine dell’anno. Salgono invece le altre ipotesi: dall’8.00 su un prezzo tra i 550 e i 600 dollari ad azione, al 10.00 su quello tra 500 e 550.

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