Apple, in Cina è battaglia per il marchio iPad

Nuovi guai per Apple che rischia di perdere il controllo sulla vendita degli iPad in Cina, dopo che un tribunale di Shenzhen ha stabilito che la società americana è colpevole di violazione del copyright. Una piccola azienda cinese, la Proview Electronics, ha registrato il marchio iPad prima di Apple nel 2001 non solo in Cina ma anche in Corea del Sud, Messico, Singapore, Indonesia e anche nell'Unione europea. Apple, prima del lancio di iPad nel 2010, aveva acquisito i diritti del marchio da una filiale di Proview, a Taiwan. Il giudice cinese ha però ora stabilito che, avendolo fatto solo attraverso una filiale e non attraverso la Proview stessa, che ha sede a Hong Kong, quell'accordo è da considerarsi giuridicamente non vincolante. Per risolvere la questione Apple potrebbe così essere costretta a pagare un indennizzo pari a circa 1,17 miliardi di euro oppure cambiare il nome al prodotto. Una strada impraticabile perché, secondo Analysys International, l'iPad in Cina ha già raggiunto una quota di mercato del 74%. Brutte notizie per la società di Cupertino vengono anche dall'Australia dove il tribunale ha stabilito che i coreani di Samsung potranno vendere senza problemi i loro tablet Galaxy. L'Alta corte australiana ha respinto un appello di Apple nell'ambito della battaglia globale sui brevetti. La Corte aveva temporaneamente vietato alla compagnia coreana di vendere pc a tavoletta Galaxy in attesa della decisione del tribunale.
Quella australiana non è una causa isolata. Samsung è il maggior concorrente di Apple e le cause tra i due colossi sono ormai presenti in diversi Paesi. Una inimicizia conclamata tanto che proprio ieri, in occasione dell'apertura alla Grand central station di New york del più grande Apple store del mondo, Samsung ha mandato in onda negli Usa uno spot dove un ragazzo mostra ad altri giovani in coda, presso un negozio della società di Cupertino, le innovative caratteristiche del servizio Google Music presenti sullo smartphone Galaxy di Samsung. Inutile dire che tutti lasciano la coda per acquisire lo smartphone con sistema operativo Android. Infine una curiosità: martedì Sotheby's metterà all'asta l'atto originale di costituzione di Apple.

Ovviamente non è quello di Steve Jobs e neppure di Steve Wozniac, ma del terzo socio, Ronal Wayne, che lasciò l'impresa dopo poche settimane recuperando solo gli 800 dollari investiti. La troppa cautela, come lui stesso ha ammesso, gli ha fatto perdere l'affare del secolo. Adesso cerca di rifarsi incassando 150mila dollari vendendo il documento che l'avrebbe fatto diventare miliardario.

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