Finché ha ballato da solo in tv, tutti lo guardavano con curiosità. Quando si è candidato con lUdc per il tip-tap elettorale delle Europee, si è fatto un po di nemici a sinistra. Ma il casché con cui Emanuele Filiberto di Savoia si è smarcato dal suo partito per sostenere i candidati del Pdl ai ballottaggi gli ha scatenato contro le ire di tutti i dirigenti Udc.
Principe, questo è ammutinamento. I suoi la attaccano...
«Sono davvero sorpreso, queste polemiche non esistono per me. Sono un indipendente, non un uomo di partito».
Sì, ma la sua scelta di sostenere i candidati del Pdl a Milano, Torino e Savona in barba alle indicazioni dellUdc, più che indipendente è sembrata parricida. Lei quoque?
«Io seguo i miei ideali e i miei elettori. Me lhanno chiesto loro: ho ricevuto 2-3mila mail di gente che mi chiedeva di prendere posizione. Non potevo tradirli».
In compenso, lamenta lUdc, ha tradito loro...
«Macché tradimento. La scelta filo-centrodestra è condivisa da tanti centristi. Io rispetto le scelte della segreteria ma non posso sostenere uno come Saitta alla Provincia di Torino».
Simpatia reciproca. Lui ha parlato di «voltafaccia che dimostra la propensione dei Savoia al tradimento»...
«Mi fa ridere. Daltronde è uno che è abituato a parlare prima di riflettere. Gli consiglio di rileggere la storia per vedere quanto hanno fatto i Savoia per la sua Regione di adozione».
È per questa idiosincrasia che sostiene la Porchietto?
«No, la sostengo perché è una donna gentile, giovane, dinamica; unimprenditrice che farà meglio dellamministrazione uscente, che ha solo indebitato la Provincia di Torino».
È pure sceso in piazza a mangiare la farinata con il Pdl, principe: Vietti lavrebbe decapitata come un Robespierre...
«Ecco, invece gli insulti di Vietti non sono normali, mi feriscono».
Dixit: «Quella di Filiberto è solo lindicazione personale di un trombato».
«Sullindicazione personale ha ragione: chi mi ama mi segua!».
E sulle trombature varie?
«Da che pulpito, direi... Il suo risultato elettorale alle provinciali è stato vergognoso, nonostante io gli abbia portato un 3% di preferenze. Non so chi dei due sia più trombato. Però so che io sono soddisfatto del mio risultato, mentre nei suoi panni mi sarei dimesso perfino dalla Camera».
Resta il fatto che lei volta le spalle a chi lha candidata.
«Ma - ripeto - non le volto ai 22.420 elettori che mi hanno votato. E neppure ai tanti che hanno sbagliato a scrivere il mio nome annullando la preferenza».
Emanuele Umberto Reza Ciro René Maria Filiberto di Savoia in effetti è un nome complicato. Avesse messo solo Lele sulla scheda... Quindi la luna di miele con lUdc è spezzata?
«Mi auguro di no, io continuo a sognare un grande partito di centro alleato con il Pdl. Non ho mai fatto mistero di condividere molti valori del centrodestra».
Ma sa che a Casini vengono le bolle rosse al solo pensare di riallearsi con Berlusconi?
«Non mi intrometto nella linea del partito. Però Casini e Cesa mi hanno scritto dei bellissimi messaggi per congratularsi per il mio risultato. Che, tra parentesi, ha aiutato anche loro: sono stato il più votato in Liguria e Piemonte».
Per forza, ha girato più piazze lei dellorchestra Casadei...
«È stata la cosa più bella della campagna elettorale. Sagre, fiere, mercati... Ovunque mi portavo anche gli altri candidati centristi. Ho fatto da traino».
Ora invece fa da traino agli uomini del Pdl?
«Ne ho parlato con il mio staff e con il ministro La Russa, che è un amico. Ho chiesto ai candidati se il mio appoggio fosse ben accetto e tutti si sono detti entusiasti, per cui sono sceso in piazza con la Porchietto a Torino, con Vaccarezza a Savona e sarò al fianco di Podestà a Milano».
I suoi colleghi dellUdc sembrano i tifosi della Juventus con Cannavaro: il passato è passato e non la vogliono più?
«Chi vivrà, vedrà. Non mi piacciono i giochi di potere e di poltrone e i... come si dice chantages...
«Avanti Savoia» fino ad entrare nel Pdl?
«Per ora no. Per ora mi limito a sostenere i candidati migliori. Che sono quelli del Pdl».
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