Apprendisti stregoni a Tursi Alta tensione sugli immigrati

Apprendisti stregoni a Tursi Alta tensione sugli immigrati

(...) Lombardia e - per permettere al Giornale di arrivare poi con i camion e le auto in tutta la Liguria, in Costa Azzurra, nel Basso Piemonte e in Lunigiana, le zone dove viene distribuita la nostra edizione - le copie devono essere stampate entro una certa ora. La faccio breve: per questo motivo, squisitamente tecnico, comune ad esempio agli amici e colleghi di La Repubblica-Il lavoro (e, allo stesso modo, quelli del Corriere Mercantile non sono riusciti a cambiare la locandina e sul Secolo XIX l’articolo più completo sui fatti è solo quello dell’ultima edizione) abbiamo dovuto rinunciare a dare la notizia sull’edizione di ieri. Insomma, non potevamo fare diversamente, ma nello spirito di assoluta trasparenza e di rispetto per voi che contraddistingue sempre il nostro rapporto, ci tenevo a dirvelo.
Fatta questa doverosa precisazione, veniamo al sodo. E, purtroppo, devo ripetermi. Purtroppo, devo dire che ero stato facilissimo profeta. La scelta di tre siti - quello di via Robino a Marassi, quello di via del Palazzo della Fortezza a Sampierdarena e quello di piazza Nievo a Quarto, ma lo stesso varrebbe ovviamente per piazza Palermo e per altri siti nella stessa situazione - era e resta folle. Non perchè siamo contro l’accoglienza agli immigrati, ma perchè metterli in mezzo alle case e a due passi dalle scuole, senza nessuna garanzia sull’adeguata sorveglianza, è una follia. E crea tensioni.
Poi, certo, nessuno giustifica bombe e nemmeno scritte razziste. Ci mancherebbe altro.
Ma nessuno ci venga a parlare di razzismo o di allarmismo di chi si oppone alla scelta di siti in mezzo alla città. Ancora ieri quattro tunisini appena arrivati da Lampedusa sono stati colti in flagranza di reato mentre spacciavano droga in città, arrestati e portati a Marassi, e si aggiungono ai due della scorsa settimana presi nei vicoli e ai quattro arrestati mentre davano vita a una furibonda rissa in mezzo alla strada domenica notte in via Fillak. Insomma, non siamo di fronte alle dame della San Vincenzo.
C’è poi un ulteriore particolare che rende il tutto ancor più odioso. Un po’ come era avvenuto per il Lagaccio, quartiere dimenticato per decenni e immediatamente assurto a massimo interesse del Comune dopo la decisione di mettervi la moschea, con le promesse di strade, autobus, centri sportivi, di tutto e di più, immediatamente si sono materializzati i soldi. Cioè strutture abbandonate fino a ieri e di cui quasi Tursi ignorava l’esistenza, sono diventate strategiche, su cui sono pronti ad affluire fiumi di soldi per rimetterle a posto.
La prova? I soldi, «che arriveranno da Roma» assicurano, sono già sul tavolo. Il disinteresse, fino a ieri, per le strutture è dimostrato da un particolare surreale successo a Sampierdarena: l’altra sera, dopo che è stato gettato nell’ex scuola l’ordigno incendiario, nessuno aveva le chiavi dell’edificio e i vigili del fuoco sono dovuti entrare dalla finestra. Questo per dire qual era, fino a ieri, l’interesse di Tursi per via Palazzo della Fortezza.
Ultimissimo particolare: sia l’ex scuola di Sampierdarena, sia quella di piazza Nievo a Quarto sono due gioiellini architettonici (lo stesso, purtroppo, non si può dire della palestra di via Robino).

Ecco, io credo che quei gioiellini vadano recuperati, ma non come siti tappabuchi da usare come dormitori.
Dalla rinascita della bellezza dei palazzi storici e antichi, può rinascere la bellezza di Genova. Basterebbe avere un cuore che sappia apprezzare la bellezza.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica