Politica

Apre Gap e Milano diventa a stelle e strisce

MilanoI concorrenti hanno temuto a lungo il suo arrivo ma da stamattina alle otto il gigante dell'easywear americano ha aperto i battenti in Corso Vittorio Emanuele a Milano.
Dall'imponenza e dallo slancio verticale della bellissima scala di marmo posizionata al centro del negozio, si capiscono le intenzioni di Gap, il secondo gruppo al mondo dopo Zara, con un fatturato di 14,2 miliardi di dollari e un totale di 3.100 punti vendita nel mondo di cui 170 in Europa. Conquistare Milano attraverso un'offerta intelligente e conveniente per uomini, donne e bambini da zero a 14 anni.
Gap non è fast fashion, non è una catena low cost, è un marchio fondato nel 1969 a San Francisco da Dori e Don Fischer con una mission precisa: offrire la più ampia scelta di jeans per taglie e modelli. Insomma colmare un «gap». L'idea ha funzionato al punto che da sempre i nostri connazionali che vanno a New York fanno shopping proprio da Gap.
«Siamo entusiasti di servire i clienti italiani a Milano» ha dichiarato Stephen Sunnucks, presidente di Gap Europa aprendoci le porte di un flagship store di 3.400 metri quadri suddivisi su tre piani, ai quali si aggiungeranno presto, proprio a fianco, i 1.625 di Banana Republic, marchio del gruppo dedicato al lusso accessibile.
«L'Italia è il nostro quarto mercato europeo dopo Francia, Inghilterra e Irlanda, ed è oltremodo significativo perché l'italiano spende in moda tre volte di più di un americano» ha aggiunto il manager motivando l'interesse del gruppo per il nostro Paese. Non a caso nel 2011 ci sarà l'apertura del flagshipstore di Roma cui seguiranno quelle di negozi più piccoli in altre città.
«Ai clienti dedichiamo il Denim Specialist, un esperto che aiuta a scegliere il jeans ideale», spiega Matteo Gallazzi, store manager che guida i 177 dipendenti. Aver dato lavoro a tanti giovani selezionati fra i diecimila che si sono proposti, è un altro motivo d'orgoglio per il marchio che esprime lo stile moderno americano attraverso un'ampia offerta di jeans (dai 39,90 euro ai 90 di quelli in denim giapponese), maglie e leggings di cashmere a partire da 79 euro, una linea di intimo body fit. E a elettrizzare il debutto c'è la capsule collection Valentino firmata dai designer Maria Grazia Chiuri e Paolo Piccioli. Sette modelli che coniugano il lusso della maison romana - ruche, balze, fiocchi - con il basic del denim. Questa collezione che andrà esaurita in men che non si dica - parte dai 70 euro della T-shirt e tocca i 160 del parka - sarà venduta anche da Colette a Parigi, al Dover Street Market e nello store Gap di Londra. Gap è stato il primo ad allestire progetti con designer come Karl Lagerfeld, Ronald Mouret e Stella McCartney per la linea baby. Last but not least: il negozio rimane aperto tutta la settimana, domenica compresa se pure con un orario più comodo: dalle 11 alle 20.

Una bella rivoluzione per il centro città.

Commenti