Come la statua del «Gran commendatore» del Don Giovanni di Mozart, lombra di Yasser Arafat ha bussato al congresso di Fatah, che si tiene a Betlemme, e rischia di trascinare nel fango il più forte partito dellOlp, senza curarsi dei conflitti tra vecchia e nuova guardia che da due giorni dilaniano i 2.500 delegati. Il congresso ha deciso ieri di istituire una commissione dinchiesta sulla morte dello storico leader di Fatah, scomparso in Francia nel 2004 dopo essere stato trasferito in ospedale da Ramallah, e ha chiesto un aiuto internazionale per fare luce su quanto avvenne tra ottobre e novembre di cinque anni fa.
Le ragioni della morte di Arafat sono state da allora al centro di un fitto mistero. Ufficialmente si disse che Arafat, 75enne, era morto per una rara forma di infezione del sangue, ma sia i medici francesi che i suoi fedelissimi furono attenti nel fermare le voci che davano il «leone della Mukata» ammalato di Aids e nel far circolare unaltra leggenda, ovvero che Arafat era stato avvelenato dal Mossad. La decisione di Fatah parte da questultima premessa, ma trae dalla faida interna al partito nuova linfa. È stato Faruk Kaddumi, storico ministro degli esteri dellOlp, ad avanzare lipotesi di una partecipazione dei palestinesi moderati al complotto per assassinare Arafat. Il Palestinian Information Center di Hamas, nello stesso tempo, ha fatto circolare in rete la trascrizione della registrazione di un incontro che lattuale presidente dellAutorità nazionale palestinese, Abu Mazen, e il capo della sicurezza di Fatah, Mohammed Dahlan, avrebbero avuto con lex premier israeliano Ariel Sharon e una delegazione americana. Lobiettivo -secondo la trascrizione, la cui autenticità resta da verificare- era lassassinio di Arafat e una nuova soluzione per la leadership palestinese. Tutto questo ha spinto lo stesso Abu Mazen a dirsi favorevole a una commissione dinchiesta, affinchè «nessuno possa approfittare della morte di Arafat per ragioni personali». La direzione di Fatah, ha aggiunto, è «la prima interessata alla verità».
Quanto allandamento dello scontro tra vecchia e nuova guardia, il congresso mostra tutta la stanchezza di un movimento che non è riuscito, in tanti anni, a raggiungere lobiettivo ed è tentato da un nuovo radicalismo. La «nuova guardia» chiede un allungamento del congresso fino al fine settimana, mentre è battaglia sui posti in direzione.
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