Arbitri italiani alla riscossa, Collina amato dall'Uefa e promosso designatore

Il campionato va incontro alla sua fase decisiva (Roma-Inter più la corsa al 4°posto) mostrando la forma convincente degli arbitri, mai così approvati da moviola e critica. Anche il suo numero uno ha ricevuto dall'Uefa la proposta allettante di diventare designatore europeo

Moviola e opinionisti disoccupati negli ultimi giorni. Sapete perchè? Perchè i recenti due turni del campionato ci hanno consegnato gol e imprese impreziositi dall'assenza di veleni e polemiche legate alle perfomances degli arbitri. Ne sono usciti tutti indenni, tranne qualche isolata eccezione mai però scandita da commenti all'arsenico. Per esempio a Parma, Morganti ha lasciato nei rossoneri l'idea di voler essere fiscale, anzi, per dirla tutta, di aver ascoltato alla lettera le lamentele di Gabriele Oriali («solo con noi sono rigorosi»). Eppure neanche una parola è stata spesa, neanche un lamento si è alzato dalle parti di Galliani. Abbiati, il portiere, è uscito alla scoperto: «É tutta colpa mia». E Leonardo, il tecnico, ha chiosato: «É la 5 quinta sconfitta su 30 ma non ci siamo persi».
É andata bene, con gli arbitri su tutta la linea, giovani ed esperti. E questo può essere considerato un grande successo, non solo per il vertice arbitrale, ma per la maturazione del drappello al culmine di una stagione scandita dalle solite controversie e in particolare dal polverone sollevato dal primo della classe, Mourinho, il portoghese dell'Inter.
É andata bene anche per Pierluigi Collina, il vituperato designatore, capace di attrarre i fulmini e le saette dei presidenti, degli addetti ai lavori e in particolare dei nostalgici dell'antico regime, per intendersi Pairetto e Bergamo. Dagli uffici svizzeri di Platini, è infatti emersa la notizia, tutt'altro che secondaria, secondo cui starebbero per affidargli l'incarico di designatore degli arbitri Uefa e questo a riconoscimento oltre che del valore della persona, anche del credito registrato presso gli arbitri europei che sono rispettivamente i numeri uno dei propri paesi.


E se si valuta infine che il tutto è stato realizzato nonostante la perdita secca di Rosetti, designato per i mondiali, quindi gradito a Blatter ma non all'Inter,, ma tenuto lontano dalle sfide più importanti, bisogna ammettere che il risultato tecnico è stato di primissimo livello.

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