La sinergia tra pubblico e privato ha consentito il recupero del sito archeologico di Ercolano e  la riapertura ai visitatori del Decumano Massimo, la strada più importante dell'antica città. Dopo anni di intenso lavoro, oggi è avvenuto il taglio del nastro affidato a due alunni della  scuola elementare Giampaglia impegnata in un percorso didattico sul sito ercolanese.
 Un'apertura che non a caso avviene a dieci anni dalla attività dell'Herculaneum Conservation  Project ovvero una collaborazione tra la Soprintendenza speciale per i Beni Archeologici di  Napoli, la British School a Roma e il Packard Humanities Institute che è riuscita ad arrestare  il degrado in cui versava il sito alla fine degli anni Novanta. E per il recupero determinante è  stato il finanziamento del magnate americano David Packard che ha finora investito 15 milioni di  euro.
 Tirato a lucido da lavori imponenti, il Decumano Massimo è l'ultima tappa del lavoro di  restituzione al pubblico delle arterie che compongono il reticolo urbano. Sulla destra spicca la  Casa dal doppio portale con il suo eccezionale ingresso, il portico a colonne e gli elementi  lignei ancora intatti. La Casa - hanno spiegato gli studiosi del Hcp - è scavata per una parte  ed è caratterizzata da architravi con elementi carbonizzati che reggono ancora il ferro. Al di  sopra c'è la Scarpata Nord riportata alla luce e riqualificata con opera di consolidamento  grazie a fondi europei 2000-2006.
Archeologia, riapre il Decumano Massimo di Ercolano
Dopo anni di restauro, grazie alla sinergia fra pubblico e privato (con il magnate Usa David Packard che ha investito 15 milioni) torna visitabile la strada principale della città romana. Completata anche la mappatura degli ambienti degradati degli scavi
					Commenti
				
				Pubblica un commento
	
		Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.