Con gli architetti Eisenmann e Krier alla riscoperta del razionalismo

Anche il teatro all’aperto di Libera tra le opere visitate dagli studenti della «Yale»

La Yale University studia l’architettura razionalista. E lo fa con tanto di missione internazionale a Roma guidata da due «ciceroni» d’eccezione: Léon Krier e Peter Eisenmann. I due professori, architetti dalle visioni opposte ed entrambi docenti della Yale, si sono finalmente «riconciliati» in virtù di un’iniziativa organizzata dal Centro studi architettura razionalista, dalla Regione Lazio e dall’Eur Spa. «Siamo particolarmente felici - commenta l’amministratore delegato di “Eur Spa”, Mauro Miccio - di collaborare a un evento di tale importanza, perché testimonia come l’Eur sia al centro non solo di processi di conservazione e riqualificazione, ma anche di ricerca accademica sull’architettura razionalista da parte di una prestigiosa istituzione come la Yale University».
Due antagonisti, Krier e Eisenmann, noti per i loro continui battibecchi sulle concezioni urbanistiche e sul valore della classicità, che tuttavia condividono una settimana per illustrare agli studenti i gioielli del razionalismo italiano. Giornate dense di tappe, soprattutto per il gruppo Krier. Il fondatore del «Nuovo Rinascimento Urbano», consulente del Principe Carlo d’Inghilterra, è partito dai Fori Imperiali e, attraverso la Roma rinascimentale e barocca, è poi approdato al complesso razionalista del Foro Italico e dell’Eur. «Il paradosso – spiega Krier - è che molti architetti contemporanei rinnegano il razionalismo, ma in realtà lo imitano». Estasiati i giovani studenti, dai 20 ai 24 anni, davanti alla riproduzione digitale del progetto completo dell’E42, riprodotta dal dvd «Eur interrotta» di Vincent Pepe. Quindi ecco la sorpresa fatta dal Cesar e dall’Eur Spa: il teatro all’aperto di Adalberto Libera sul Palazzo dei Congressi. Meta per lo più sconosciuta al grande pubblico, il teatro, è la metafora della damnatio memoriae che grava sull’architettura del ventennio. «Amazing», esplodono in coro gli studenti, dopo aver varcato una porta antipanico che poco lasciava intravedere a causa dello sporco accumulato sui vetri. «I problemi di incuria che vedete – dice l’arch.

Francesco Innamorati dell’Eur Spa, “cicerone” del gruppo - sono niente rispetto ai problemi strutturali sui quali dobbiamo intervenire. Ci sono lastre di marmo che cadono. Purtroppo noi facciamo il possibile per riqualificare, ma ci sono stati ben 50 anni di abbandono. Molto stiamo facendo».

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