Roma

Ardea, molotov contro l’auto di un giornalista

Il cronista: «Evidentemente a qualcuno non va giù quello che scrivo» Una lunga lista di intimidazioni

Stefano Vladovich

Sfondano il parabrezza con una spranga e lanciano una molotov contro un’auto in sosta. Piromani in azione, questa volta, ad Ardea. Vittima un giornalista, Luigi Centore, 58 anni, proprietario del Mercedes 220 station wagon dato alle fiamme. Il fatto è accaduto in via Taormina, zona Nuova Florida, passate le 23 di lunedì. Centore, che collabora per il quotidiano locale «Il resto» e in passato è stato cronista di «Latina Oggi», non ha mai ricevuto minacce.
«Sì, recentemente ci sono stati piccoli episodi d’intolleranza contro la mia auto. Segno che a qualcuno non va giù ciò che scrivo - spiega Centore -, ma non mi sono allarmato troppo anche se puntualmente ho denunciato ogni cosa agli inquirenti». Centore, inoltre, è titolare di uno studio privato che ha in appalto, per conto dell’amministrazione rutula, le demolizioni dei caseggiati abusivi e l’installazione della segnaletica stradale nel territorio. «Non credo di essere nel mirino di qualcuno per la mia attività in campo edilizio - continua Centore - visto che da tempo le ruspe comunali non entrano in azione. E per chissà quanto tempo non accadrà visto che dal bilancio non ci sono fondi». Sul fatto indagano i carabinieri di Anzio.
Gatti morti infissi sui cancelli di abitazioni, proiettili recapitati a consiglieri e primi cittadini, statue gettate a terra dalla piazza della Rocca e persino defunti dissotterrati dal cimitero comunale e gettati, come fossero rifiuti, nelle discariche abusive. Non solo. Nel settembre 2004, sempre nel quartiere Nuova Florida, esplode una bomba artigianale (tritolo, bulloni e tondini di ferro), nel giardino della villa di Giorgio Puggioni, 55 anni, consigliere di An a Pomezia. Un chiaro avvertimento di stampo mafioso diretto a un imprenditore che opera nel campo dell’edilizia e degli appalti per le pulizie di enti pubblici. Un mese prima è il forzista Luca Fanco, 36 anni anche lui imprenditore, il destinatario di alcuni proiettili calibro 22 lasciati nella sua cassetta delle lettere. L’amministratore, poco giorni prima, aveva pronunciato discorsi al vetriolo, come la mozione presentata in consiglio comunale sulla verifica dei precedenti penali dei suoi colleghi, dei dipendenti e dei consulenti pubblici. A un altro giornalista, Giorgio Marcotulli, c’è chi gli ha fatto trovare il cadavere di un gatto, ucciso altrove e trafitto sul suo cancello.

In città il clima è pesante.

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