Cronache

Area Blu, Tursi copia i conti e li moltiplica

Area Blu, Tursi copia i conti e li moltiplica

(...) sostenuto la necessità di applicare a Genova i metodi già introdotti con successo a Torino per risolvere il problema dei posteggi, i fatti sono lì a smentire le promesse della giunta. Innanzitutto le cifre. Se volevano pensare all’interesse dei cittadini, trovando il modo per garantire più posteggi liberi nelle zone del centro e copiando il modello di Torino, perché a Genova hanno deciso di far pagare 25 euro per la prima auto di ogni residente? La città da imitare si «accontenta» infatti di soli 8 euro. Per di più, non fa differenza di numero di auto per il permesso annuale. A Genova invece, chi ha due auto in famiglia, deve sborsare 25 euro più 300 anziché 8 più 8. Anche l’abbonamento per non residenti o per residenti con auto in uso (esempio leasing, o vettura aziendale) non è comunque di 300 euro, ma di soli 200.
Fin qui la parte strettamente pecuniaria delle differenze che, comunque, rendono più debole le motivazioni di chi sostiene il carattere non speculativo delle Blu Aree genovesi. Poi c’è l’aspetto più tecnicamente normativo. Ad esempio chi e dove si può posteggiare. A Torino i residenti delle «Macrozone» (su Genova si vedano Carigano o la Foce) possono, con il loro permesso, posteggiare liberamente in tutte le «sottozone». Cioè abitando in piazza Rossetti si potrebbe posteggiare in piazza Palermo. Invece, applicando a Genova il modello torinese, questo passaggio deve essere sfuggito. E se si esce dalla sottozona di competenza, si deve pagare i due euro l’ora di posteggio come qualsiasi altro cittadino.
A contestare agli amministratori di Genova la scarsa capacità persino nel copiare ci sono i comitati di cittadini che ieri sera si sono riuniti in due diversi sedi (al Nickelodeon di via della Consolazione e al Teatro Sala Carignano di viale Villa Glori). Per questa sera è previsto anche l’incontro del Comitato cittadini della Foce (ore 20.30 presso la chiesa di Santa Zita) al quale parteciperanno l’assessore al Traffico Arcangelo Merella e il presidente della circoscrizione Pasquale Ottonello. Tra le richieste più urgenti da presentare agli amministratori civici, il pagamento annuale da applicare solo dopo il periodo di sperimentazione, l’abbassamento a 25 euro della quota per tutte le auto dei residenti e non solo per le prime, tariffe agevolate per chi lavora nel quartiere, il ripristino delle zone a sosta limitata e la creazione di posteggi per le moto ogni due palazzi.
Ecco un altro punto delicato della questione. Nonostante le speranze della giunta, non è possibile mettere posteggi a pagamento per le moto. E senza la creazione di appositi spazi, le due ruote finirebbero inevitabilmente con l’essere posteggiate tra le auto ferme negli spazi blu. Con doppio problema: gli automobilisti rischierebbero di non riuscire a uscire restando incastrati e il numero dei posteggi verrebbe ridotto dalla presenza di moto che impediscono di usufruire degli spazi. Ma proprio «contro» i possessori di moto promettono di muoversi i Ds, pur se con scopi simili a quelli che hanno dato origine al progetto Blu Area. «Questo è un capitolo più delicato che crea un problema di consenso, perchè a Genova riguarda una lobby trasversale - ha concluso il capogruppo Ds in Comune, Simone Farello, che i è detto totalmente favorevole alle nuove aree di sosta a pagamento -. Anche sulla questione parcheggi abbiamo intenzione di muoverci: su progetti già approvati, come quello dell'Acquasola, non si torna indietro, ma per il futuro dovranno essere evitate tutte le iniziative che incentivino il raggiungimento del centro città con mezzi propri».
Ma i cittadini sono pronti a dare battaglia. I comitati sono tutti in contatto tra loro. Se le loro richieste finora espresse in incontri pubblici non passeranno, sono decisi a scendere in piazza.

Per dimostrare che con l’idea della Blu Area il traffico viene paralizzato.

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