Si è detta ottimista il sindaco Letizia Moratti a proposito delle trattative sulle aree su cui dovrà sorgere levento del 2015. Non solo, il sindaco ha fatto intendere che - se la proposta di comodato duso avanzata alle proprietà dovesse venire accettata - la trattativa potrebbe dirsi praticamente chiusa. Ieri infatti Comune, Provincia e Regione hanno presentato ai proprietari delle aree che si estendono per oltre un milione di metri quadrati, la proposta, corredata da un progetto di massima, per il comodato duso al prezzo del solo diritto di superficie. È attesa per oggi - la si aspettava in realtà già ieri pomeriggio - la risposta definitiva. Una volta messa a punto la soluzione tecnica, i soci della società Expo la sottoporranno allavvocatura per le ultime verifiche.
Come anticipato in questi giorni sulle pagine del Giornale, dunque la trattativa tra i soci pubblici della società di gestione, Comune, Provincia e Regione, e le proprietà si sta giocando sul comodato duso, ovvero sulla possibiltà di avere «in prestito» le aree di Rho Pero, al costo simbolico del diritto di superficie (1 euro). A questarea è stato assegnato un indice volumetrico di 200.000 metri cubi - ed è proprio sulla correttezza del valore dellindice che si sta concentrando lattenzione degli avvocati -: parte degli oneri di urbanizzazione verranno concessi alle proprietà in cambio appunto del prestito delle aree, una parte degli indici invece verrà venduta dai soci per finanziare le infrastrutture, del valore di 120 milioni di euro.
Il progetto che ieri mattina è stato presentato a Fondazione Fiera (proprietaria al 70%) e Gruppo Cabassi, quindi riguarda le aree e soprattutto le opere di urbanizzazione che la società Expo intende realizzare. Il problema infatti è cosa succederà dopo levento del 2015: se le proprietà daranno il via libera al progetto, e quindi a ciò che di permanente rimarrà su quelle aree - concesse in prestito appunto, per sei anni - allora laccordo passerà al vaglio dellavvocatura. In caso contrario, ovvero se la proprietà dovesse cambiare idea radicalmente, si ricomincerà da capo, prendendo in esame quindi lipotesi dellacquisto. Una strada quella della compravendita stroncata sul nascere: la Fondazione fiera e il gruppo Cabassi pretendevano 140 milioni di euro - a fronte di una valutazione dellAgenzia del territorio che parla di 200 milioni di euro - contro i 70 messi sul tavolo dalle istituzioni. E se Moratti e Podestà continuano a essere convinti che la strada migliore sia il comodato duso, il governatore Formigoni continua a dirsi più favorevole allacquisto dei terreni «perché soluzione più trasparente e meglio in grado di tutelare linteresse pubblico».
È stato il presidente del Bureau International des Exposition, Jeanne Pierre Lafon, a conclusione degli interventi della delegazione italiana che ieri a Parigi ha aggiornato i soci sullo stato di avanzamento dei lavori - a sottolineare limportanza «che lacquisizione dei terreni e la sua messa a disposizione della società sia effettiva il più presto possibile».
Da Milano la stessa risposta è arrivata dal presidente della Provincia Guido Podestà: «Stanno lavorando. Si stanno verificando i percorsi giuridici della soluzione dacquisto e di quella di diritto di utilizzo a tempo».