Argentina Calcio sospeso Maradona: «È una tragedia»

Il calcio argentino sta vivendo il momento più difficile della sua storia. Molti club, di ogni divisione, sono in una situazione debitoria tale che la nuova stagione non riesce a partire. Ieri l’Afa (la Federcalcio argentina) ha dovuto prendere l’unica decisione al momento possibile: rinviare a data da destinarsi l’inizio del Torneo Apertura, inizialmente previsto il 14 agosto; slittano anche i campionati delle altre divisioni in attesa di una soluzione ai problemi finanziari. Julio Grondona, presidente dell’Afa: «Le risorse a disposizione non possono coprire le spese, la situazione è molto difficile». Le stime parlano di circa 55 milioni di euro di debiti che club, di tutte le divisioni, devono al fisco e ai giocatori: molti atleti devono ancora ricevere stipendi e premi arretrati. Grondona chiede aiuto alle televisioni (in Argentina le partite sono trasmesse a pagamento dall’emittente Tyc Sports): vorrebbe introdurre abbonamenti mensili per incrementare introiti e quindi quote da destinare ai club. Ma si parla anche di una richiesta al governo di legalizzare le scommesse sportive.
Della difficile situazione ha parlato anche il ct argentino, Diego Armando Maradona: «Mi preoccupa che il campionato non cominci, che non ci sia un’intesa, che Grondona non raggiunga i suoi obiettivi.

Io voglio vedere i giocatori in campo e questo paese senza calcio è drammatico». E che queste parole non siano esagerate lo dimostrano le proteste di un centinaio di tifosi davanti al palazzo della Federazione: tensione alta e qualche finestra rotta, per fortuna nessun ferito.

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