Hanno poco da stare allegri a Buenos Aires. Ma nemmeno a Rio è carnevale. Argentina e Brasile stanno giocando una coppa America della mutua, lo stesso vale per le altre, roba piccola, dall'altra parte del mondo il football sembra davvero lontanissimo, la canicola occidentale suggerisce l'ozio, gli orari notturni di alcuni appuntamenti sono sconsigliabili nonostante siano in grado di combattere l'afa nostrana, a sera, poi, meglio una fetta di anguria bella fresca o una coppa al cioccolato in gelateria, piuttosto che certi andamenti lenti delle figurine di carta che arrivano via satellite da Baires e dintorni.
Insomma la coppa America è una sbornia soltanto per i procuratori, direttori sportivi, affaristi, maneggioni, di quelli che vanno alla scoperta di talenti soltanto perché c'è il raduno del torneo. Negli altri undici mesi che fanno i succitati esemplari? Vivono di spiate, di relazioni, di dvd e cd, Maometto non va mai alla montagna. Bah, intanto la collocazione di questi campionati continentali, sia l'europeo, sia il sudamericano, confermano che l'anarchia regna sovrana, ognuno fa quello che vuole, andando a intossicare e a falsare i campionati di riferimento. L'idea dell'Uefa, che finora non ha trovato grande avvallo a Zurigo in casa Blatter, è quella di concentrare i vari tornei nello stesso periodo, una specie di football month, un mese dedicato per tutti alle competizioni per nazionali. Così facendo si eviterebbe, ad esempio, di vedere i sudamericani e africani e asiatici a riposo quando i loro sodali di club giocano il campionato europeo e viceversa, come sta accadendo in queste ore.
E poi c'è ancora un'altra questione da affrontare: è ancora logico disputare i tornei nel periodo giugnoluglio o non sarebbe più conveniente traslocare il tutto a gennaio- febbraio o all'inizio della stagione, settembre dico? Le commissioni si riuniscono ma sarebbe opportuno che al meeting partecipassero anche i diretti interessati, i calciatori, perché possano spiegare, illustrare le indicazioni e controindicazioni del calendario. Di certo la coppa America sta rivelando il limite cui è arrivato il football moderno, intasato di appuntamenti, amichevoli, coppe, memorial, nazionali, under 21, coppa Fifa per club, un monte premi goloso per i dirigenti delle società e delle federazioni alla canna del gas (e anche per gli stessi emiri) ma è ormai un logorio che finisce per squalificare il prodotto, per abbassare la cifra di un evento, come appunto la coppa America.
A Baires i problemi riguardano il papà di Messi che vede Lionel in crisi psicologica. Ma c'è anche mamma Tota, genitrice di Maradona ricoverata in ospedale per problemi di respirazione, l'Argentina teme di dover piangere. Ma i casi di Messi o di Neymar, di Ganso o di Milito stanno a significare che di troppo calcio e di troppa propaganda si finisce fuori giri e si va in sovradimensione del fenomeno.
Per chi? Perché? E l'anno prossimo di questi tempi ci occuperemo di Ucraina e Polonia, nel senso del campionato europeo, con argentini, cileni, brasileri, peruviani, costaricensi tutti in panciolle ad aspettare. Dicono che sia un mondo di professionisti. Per il conto corrente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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