(...) per quanto riguarda linquinamento generico. Considerando il periodo dal 2003 al 2005 non si osservano considerevoli variazioni delle giornate di chiusura alla balneazione, che si attestano sul 20 per cento. Ma è landamento nel corso degli anni a non essere soddisfacente, visto che, considerando il livello di inquinamento batterico, si registra un deciso peggioramento passando dalla classe sufficiente del 2003 al contaminato del 2005. Si attende che entri in funzione limpianto di depurazione della Valpolcevera per ottenere un decisivo miglioramento della situazione. Buono invece il livello di ossigenazione dellaria a livello del mare che tiene conto delle percentuale di clorofilla presente.
Altro capitolo riguarda i rifiuti per i quali sono stati presi in considerazione cinque indicatori: produzione di rifiuti urbani, produzione pro-capite, percentuale di raccolta differenziata, numero di impianti di trattamento dei rifiuti solidi urbani e produzione di rifiuti speciali. I primi due indicatori misurano lefficacia di politiche di prevenzione, e qui la situazione risulta «non soddisfacente» visto che entrambi sono cresciuti. Allo stesso modo il livello di raccolta differenziata, che si stanzia sul 22 per cento, pur in presenza di un significativo incremento è ben lontano dalla quota stabilita a suo tempo dal decreto Ronchi che parla di un 35 per cento. E il limite del dicembre 2006 quale termine ultimo per mettersi a norma appare un traguardo inarrivabile. Anche lindicatore relativo al numero di impianti di smaltimento al netto della raccolta differenziata risulta negativo in quanto lunico è la discarica di Scarpino. Stazionario, invece, il limite dei rifiuti speciali.
E dopo linquinamento di aria e acqua e lo smaltimento dei rifiuti arriva il capitolo «rumore». Sempre di inquinamento si tratta e non da poco. La popolazione si è lamentata più volte del rumore causato dal traffico cittadino oltre che di quello legato allautostrada che corre in gran parte in mezzo allabitato. E dopo studi e prospetti è chiaro agli esperti di Tursi che esistono ben 400 aree critiche che dovranno essere oggetto di interventi di risanamento. Per farsi tornare il buonumore bisogna arrivare al capitolo biodiversità che resta molto positivo se si considera il parco del Beigua, una delle zone più ricche di biodiversità della Liguria.
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