Arianna, il cavaliere più giovane che gira con la medaglia in tasca

Onorificenza pure per la 15enne Fontana, bronzo nello short track

Tony Damascelli

Renato stava in galleria, a montare semafori sotto il San Bernardino, la Luisa sbrigava le faccende di casa. E l’Arianna, figlia loro con l’Alessandro, era partita per Roma, qui, convocata al Quirinale, per ricevere il titolo di Cavaliere della Repubblica Italiana direttamente dalle mani di Carlo Azeglio Ciampi. Marzo è pazzo e la famiglia Fontana è andata fuori di testa davanti al televisore: «Ho smesso di pulire il tinello, ho visto l’Arianna in televisione, era bella, davvero bella. E brava. Poi mi ha telefonato e mi ha detto che era contenta, stracontenta. Stop. Peccato per Renato, quando è uscito dalla galleria era già tutto finito». Luisa Fontana si è messa anche a piangere perché certe cose si possono al massimo sognare, tra una pasta al forno di cui lei ha la potestà assoluta in Valtellina e un semaforo da sistemare nelle strade svizzere, cosa che compete al marito Renato: «In quei giorni delle Olimpiadi sono riuscita a perdere tre chili per lo stress, in compenso li ha messi su il Renato» che già di chili ne ha abbondanti e non riesce a fermarsi dinanzi al semaforo di un piatto di pastasciutta.
Arianna Fontana cavaliere d’Italia, a quindici anni, favole e record dello sport, dopo quella sera del ventidue febbraio scorso, quando lei, assieme alle altre femmine dello short track azzurro, andò a vincere il bronzo nella finale avvelenata dalle cinesi: «Ma lo sa dove tiene la medaglia? Nella tasca del giaccone. Ogni tanto la posa sul tavolino, in tinello, perché chi entra, amici, parenti, curiosi chiedono di vederla, di toccarla, di scattare una fotografia. Siamo pieni di foto e di ritagli di giornali, devo ancora incominciare a leggerli, con attenzione. Sono venuti su quelli delle riviste femminili per un servizio particolare, intervista e fotografie, hanno truccato l’Arianna ma a lei certe cose non piacciono. Non ha voglia di fare la velina, di finire in qualche show televisivo, preferisce dieci ore al giorno di pattini sul ghiaccio a certe esibizioni. Pensi che, a parte la mia classica pasta al forno, non le abbiamo fatto nessun regalo, anche per una forma di superstizione. Tempo fa gli donai un orologio alla vigilia di una gara, poi Arianna cadde, fu eliminata e allora decisi, anzi decidemmo di abolire quella voce, meglio un libro, un cd, una volta all’anno».
In verità un regalo è già pronto, arriverà quest’estate, l’Arianna l’aveva preannunciato a Torino: «Di solito andiamo a trascorrere le vacanze a Rimini ma quest’anno voglio stare tranquilla, rilassarmi, chissà». I Fontana porteranno un altro cavaliere in Sardegna, Arzachena il sito di bronzo per la quindicenne onorata da Ciampi.

Per il momento c’è da lucidare la medaglia e adesso anche la coccarda, ma ci sono altre urgenze: «Non sa quante letterine ha ricevuto da corteggiatori imprevisti. Risponderà a tutti». Poche righe e una firma imprevista, Arianna Fontana, Cavaliere della Repubblica.

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