Boom di arrivi 2025 e agosto in crescita. Catastrofisti smentiti dai dati

I numeri del Viminale sul turismo in Italia. Aumento a giugno e luglio. E confermato

Boom di arrivi 2025 e agosto in crescita. Catastrofisti smentiti dai dati
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È il grande dibattito dell'estate. C'è davvero crisi di numeri e presenze per il turismo italiano oppure semplicemente i numeri vengono interpretati a piacimento a favore della costruzione di una tesi? Un contributo più oggettivo a dipanare la matassa arriva dai numeri del Viminale contenuti nella banca dati «Alloggiati web», il portale della Polizia a cui le strutture alberghiere es extra alberghiere devono comunicare le generalità delle persone alloggiate nelle loro strutture.

Ebbene il verdetto è chiaro: nei primi due mesi dell'estate il turismo è aumentato e anche in maniera sostanziosa. A giugno gli arrivi sono stati 21.680.741 contro i 19.660.297 del 2024 (+10.2%). A luglio sono stati 23.997.082 a fronte dei 22.951.500 dell'anno scorso (+4,5%). E anche agosto si preannuncia più che positivo. Nei soli primi 11 giorni di questo mese si sono toccati i 7.944.284 turisti registrati, in crescita del 13,1% rispetto ai 7.021.408 dell'analogo periodo del 2024. E le previsioni per i prossimi giorni sono decisamente promettenti. Secondo una indagine di Cna Turismo e Commercio, infatti, il giro d'affari complessivo del turismo nella settimana di Ferragosto sfiorerà i 5 miliardi di euro.

Dopo un giugno molto caldo, luglio è stato temperato, e anche per questo i turisti italiani in particolare hanno fatto slittare la vacanza, forse riducendola, di sicuro concentrandola appunto ad agosto e nella settimana tra l'11 e il 18. Cna prevede oltre 5 milioni di turisti, con più di 15 milioni di pernottamenti. Rispetto alla settimana di Ferragosto dello scorso anno si registra un incremento dei turisti italiani. Rimane più alta, però, la media dei pernottamenti assicurati dagli stranieri in confronto ai nostri connazionali. Lievita anche la spesa media a 1.950 euro a famiglia (+16% rispetto al 2024). Numeri che fanno sorridere ristoratori e albergatori, ma che naturalmente non raccontano le difficoltà di 8,4 milioni di italiani che resteranno a casa, anche se solo uno su tre rinuncia per motivi economici. Già al centesimo giorno di governo i numeri calcolati erano da record, con 152 milioni di visitatori nei musei e nei luoghi della cultura.

E i numeri di oggi smentiscono anche chi sostiene che il turismo si stia spostando verso gli altri grandi Paesi del Mediterraneo. Secondo i dati elaborati dal Ministero del Turismo, a luglio 2025, a fronte di un aumento delle tariffe medie sul 2024, l'Italia si colloca ai vertici del mercato turistico nel Mediterraneo. Il Belpaese guida per tasso di saturazione, segnando un 43,2% contro il 27,8% della Francia, il 35,1% della Grecia e il 39,2% della Spagna. Risulta inoltre essere competitivo sul fronte dei prezzi, con una tariffa media di 156,20 euro, inferiore sia a Grecia (229,40 euro) che a Spagna (181,90 euro). Inoltre, l'Italia registra un tasso di saturazione del 47,9% a giugno e, finora, del 32,2% per agosto. Relativamente alla permanenza nell'intero trimestre estivo, i turisti statunitensi fanno segnare la durata media di soggiorno più lunga (12,8 notti), seguiti da francesi (5,5 notti) e britannici (5,3 notti). Per quanto concerne il prodotto balneare, Ravenna, Cattolica, Tropea e Finale Ligure risultano i comuni col più alto livello di saturazione; mentre Agropoli, Nardò e Sciacca si contraddistinguono per il maggior incremento percentuale dal 2024.

Nell'ambito del turismo montano,

invece, sono Pescasseroli, Ortisei, Tesero, Cortina d'Ampezzo e Selva di Val Gardena i comuni con la saturazione più elevata; laddove Castel di Sangro e Pré-Saint-Didier registrano il maggior aumento percentuale di saturazione.

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