da Firenze
Erano quelli degli attentati ai tralicci dellalta tensione e alle agenzie interinali, estremisti della guerriglia no global, con strani contatti con le carceri spagnole e gli ultimi discendenti di stagioni passate. Ora la cellula anarchica e insurrezionalista della Toscana non esiste più. Sono finiti in manette in dieci, cinque di loro in carcere, altri cinque agli arresti domiciliari. È questo il bilancio di una lunga giornata di perquisizioni e mandati di cattura. È la fine di una miccia eversiva, che colpiva con azioni mirate, dimostrative e comunque al di là dei confini della legge. La loro storia ha occupato le cronache degli ultimi anni, con qualche preoccupazione e senza tanto clamore. Un traliccio dell'alta tensione della società Terna fatto saltare con candelotti di dinamite e un'agenzia di lavoro interinale Adecco danneggiata da un'azione incendiaria messa a segno con un petardo. Sono i due attentati avvenuti il primo il 23 settembre a San Giuliano Terme (Pisa), il secondo il 4 agosto a Pisa, che sarebbero stati realizzati da un presunto gruppo di anarco-insurrezionalisti, per lo più residenti o domiciliati a Pisa, arrestati ieri mattina con un'operazione di polizia e carabinieri diretta dalla procura distrettuale di Firenze. Ad un altro indagato, nato a La Spezia e domiciliato a Pisa, è stato notificato l'obbligo di dimora.
Associazione con finalità di terrorismo ed eversione dell'ordine democratico l'accusa contestata a tutti. I due attentati sono stati attribuiti ad alcuni degli arrestati, così come i reati di fabbricazione, detenzione e porto abusivo di cariche di esplosivo ad alto potenziale.
Le indagini, condotte dai carabinieri del Ros di Firenze e dalle digos di Pisa, Firenze, Arezzo e Lucca, si sono sviluppate da una precedente inchiesta, quella sulle Cor, le Cellule di offensiva rivoluzionaria, sigla che ha rivendicato una serie di azioni incendiarie e atti intimidatori dall'estate 2003 a Pisa e in altre città. Un'indagine, coordinata dal pm fiorentino Angela Pietroiusti - lo stesso dell'inchiesta che ha portato all'operazione di ieri - già approdata a processo, con 11 imputati per associazione eversiva. Fra questi anche alcuni degli arrestati di ieri come Costantino Ragusa, 30 anni, nato a Bergamo e residente a Stazzema (Lucca), Benedetta Galante, 27, originaria di Carpi (Modena) e domiciliata a Stazzema, e i fratelli Giuseppe e Federico Bonamici, 26 e 29, di Pisa. In comune, fra le due inchieste, anche un centro anarchico pisano, «Il Sivestre».
Tra i destinatari delle misure figurano anche le mogli dei Bonamici, Erika Giovanzana e Chiara Sacchetti, 31 e 24 anni, originarie rispettivamente del bergamasco e di Prato, agli arresti domiciliari così come Daniele Casalini, 21, di Pontedera, Mariangela Vella, 25, originaria di Ribera (Agrigento) e residente a Pontedera, e Alice Fabbri, 27, pisana. In carcere, è finita insieme a Galante anche la sua convivente, Silvia Guerini, 24 anni, oltre ai due Bonamici e Benedetta Galante.
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