da Phnom Penh
Nuon Chea, 82 anni, il più alto responsabile ancora in vita ed ex numero due del regime comunista cambogiano dei khmer rossi, è stato arrestato ieri mattina per ordine del tribunale del genocidio patrocinato dallOnu, incaricato di giudicare in Cambogia i crimini più gravi commessi fra 1975 e 1979 nel Paese. Poliziotti e responsabili del tribunale lo hanno prelevato nella sua casa, nella regione di Pailin (al confine con la Thailandia), e lo hanno trasferito in elicottero nella capitale Phnom Penh, dove il portavoce del tribunale ha annunciato che Nuon Chea, il cui vero nome è Long Bunruot, è stato formalmente accusato di crimini contro lumanità.
Conosciuto con il nome di «Fratello numero due», Nuon Chea aiutò Pol Pot (il sanguinario dittatore deceduto nel suo letto nel 1998) a prendere il controllo del movimento comunista della Cambogia negli anni 50-60 ed è considerato lideologo del movimento.
Quasi due milioni di persone morirono sotto il regime dei khmer rossi, che per quattro anni seminò il terrore in Cambogia con trasferimenti forzati della popolazione, lavori estenuantii, campi di rieducazione ed esecuzioni sistematiche degli oppositori.
Finora solo un esponente del passato regime, Kang Kek Ieu, noto come Duch, è stato incriminato per crimini contro lumanità dal tribunale internazionale. Luomo diresse il centro di tortura di Tuol Sleng conosciuta come S-21, a Phnom Penh, in cui morirono circa 14.000 persone.
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