Arrestato dopo due anni la «Jena», boss delle schiave dell’Est Europa

Braccato per due anni dall’Interpol, è stato individuato e arrestato dai carabinieri. Ion Sorin Muraretu, 32 anni, romeno, soprannominato la «Iena», nella compravendita di donne dai Paesi dell’Est europeo era considerato il numero uno. Un boss in grado di gestire centinaia di ragazze disperate. Le reclutava in Romania con la promessa di trovarle un buon lavoro in Italia. Quando le sue «schiave» giungevano a Roma prima sottraeva loro il passaporto, il cellulare, i soldi, poi le rinchiudeva in appartamenti di fortuna sul litorale tra Anzio e Ardea. Assieme al fratello a capo di una spietata organizzazione criminale fin dal 2003, Muraretu minacciava e picchiava selvaggiamente le sue vittime fino a quando non si piegavano completamente alla sua volontà. Ovvero prostituirsi in strada per quattro soldi che nemmeno potevano tenere. Il ricavato della giornata lavorativa, difatti, veniva incassato interamente dalla banda.
Quando la Procura di Bucarest, nel 2008, spicca il mandato di cattura internazionale con le accuse di associazione a delinquere finalizzata al traffico e alla tratta di essere umani, l'uomo scompare. Ma lascia molte tracce, troppe, tutte attorno a Marina di Tor San Lorenzo. È qui che i carabinieri della stazione locale, con i loro colleghi della compagnia di Anzio, ieri mattina lo trovano e lo fermano. L’irruzione nel casolare in aperta campagna Ion non se lo aspettava di certo, tanto da non opporre alcuna resistenza ai militari. In attesa dell’estradizione il criminale è stato affidato alla patrie galere, ovvero rinchiuso nel carcere di Velletri.
Sempre ieri a Milano e a Roma il Gico della Guardia di Finanza ha dato il via a una maxioperazione contro il traffico di droga ed esseri umani.

Cinque le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip Nicola Clivio, eseguite in collaborazione con la polizia francese, belga e inglese, tra la capitale e il capoluogo lombardo nei confronti di un’organizzazione criminale internazionale formata da persone di diversa etnia (prevalentemente afgana e pakistana con la partecipazione attiva anche di romeni e albanesi) impegnate nell’immigrazione clandestina dall’Afghanistan verso il Nord Europa. Gli arresti eseguiti in Italia si aggiungono ai sei afgani della stessa gang incarcerati nei giorni scorsi dalle autorità francesi.
yuri9206@libero.it

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