Roma

Arresti domiciliari per Lady Asl

Stessa misura per il marito e il commercialista

Arresti domiciliari per Anna Giuseppina Iannuzzi, meglio nota alle cronache come «Lady Asl», per il marito Andrea Cappelli e per il loro commercialista, Roberto Tondi. Secondo i giudici per le indagini preliminari, Adele Rando e Marcello Liotta, al cui esame sono finite le istanze dall’avvocato Ugo Longo che assiste i tre indagati, alla base della concessione dei domiciliari vi sarebbe il convincimento che le esigenze cautelari si siano ormai ottenute anche in considerazione della collaborazione che la Iannuzzi e il marito avrebbero fornito alle indagini con le loro dichiarazioni. I tre erano finiti in carcere nel febbraio scorso in seguito all’inchiesta su una serie di maxi truffe portate a segno a danno del sistema sanitario regionale e nazionale: false fatturazioni, mazzette, commesse «pilotate» e soldi pubblici «dirottati» in tasche private. Dopo l’arresto, proprio a seguito delle affermazioni di «Lady asl» sarebbero, infatti, scaturite numerose iscrizioni sul registro degli indagati. Tra queste, quelle dell’ex assessore regionale ai Trasporti Giulio Gargano, dell’ex assessore alla Sanità Marco Verzaschi e dell’ex assessore alla Formazione Giorgio Simeoni.Per quest’ultimo è pendente una richiesta di autorizzazione all’arresto davanti all’apposita giunta parlamentare, la cui discussione era in calendario ieri ma che è stata rinviata a settembre. L’inchiesta che vede coinvolti i tre indagati ai quali sono stati concessi i domiciliari è stata avviata nel novembre scorso e ha visto l’emissione di numerose ordinanze di custodia cautelare anche nei confronti della stessa Iannuzzi per reati tra cui l’associazione a delinquere, peculato, falso aggravato, corruzione, abuso d’ufficio. Falsi mandati di pagamento per prestazioni sanitarie mai eseguite e accreditamenti di società, il tutto a beneficio di società facenti capo alla Iannuzzi. Queste alcune delle procedure che avrebbero permesso, secondo l’accusa, di sottrarre alle casse della sanità regionale complessivamente oltre 80milioni di euro.

Di recente poi si è aperto un nuovo fronte investigativo: si tratta di quello su presunti corsi di formazione fantasma.

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